Cna contro il maxi appalto da 4,5 milioni del Comune di Aosta


Secondo la Confederazione non tutela le imprese locali e contrasta con il nuovo Codice degli appalti

AOSTA. La nuova maxi gara d'appalto per i servizi scolastici predisposta dal Comune di Aosta non favorisce le imprese locali e va contro le disposizioni del nuovo Codice degli appalti. Lo afferma la Cna Valle d'Aosta all'indomani della presentazione delle linee guida della gara in III Commissione consiliare da parte dell'assessore Paron.

L'appalto in questione ha un valore di 4 milioni e mezzo di euro: tanto considerato le ristrettezze economiche in cui versano i bilanci degli enti pubblici, specialmente Aosta. La gara riguarda la refezione, ma non solo: "nei prossimi 3 anni, per 1 milione 500 mila euro l'anno, il vincitore - spiega Cna - dovrà occuparsi anche della manutenzione ordinaria delle aree esterne, delle aree verdi, senza dimenticare lo sgombero neve e lo spargimento del sale. Inoltre, a questi, si aggiungono i servizi extrascolastici, con la gestione delle due ludoteche comunali e dei centri estivi, il coordinamento del personale ausiliario, i servizi di trasporto tra Arpuilles, Excenex e Gignod e l'assistenza al pedibus in città".

Il rilievo mosso dalla Cna riguarda proprio le dimensioni dell'appalto. Il nuovo Codice, "entrato in vigore il 19 aprile 2016, intende tutelare la concorrenza e valorizzare queste realtà produttive e imprenditoriali tramite l'obbligo di suddivisione dell'appalto in lotti" mentre le linee guida del Comune "vanno nella direzione opposta rispetto a queste indicazioni". Secondo la Confederazione nazionale dell'artigianato "concentrando la domanda e aumentando la taglia dell'appalto, non si determinano automaticamente risparmi: al contrario, come dimostrato da diverse esperienze, spesso l'unico risultato è rappresentato dalla vittoria di figure di impresa attrezzate più per fare eseguire, che per eseguire direttamente i lavori, oppure di imprese lontane dal territorio, talvolta autentiche scatole vuote".

Cna invita l'Amministrazione comunale a "favorire il principio della pertinenza e della specializzazione delle imprese e a valorizzare le realtà valdostane che offrono professionalità, qualità dei servizi, competenze e specificità e che pagano i tributi alle casse regionali."

L'ultimo dubbio espresso dalla Confederazione riguarda "le ricadute economiche" di un appalto di questo genere sulle famiglie che usufruiscono della mensa.

 

Elena Giovinazzo

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