Migranti: in Valle d'Aosta transitate 808 persone in quattro anni

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Il 13,7% ha ottenuto la protezione e il 28,2% è in attesa della decisione. Viérin: a Villeneuve nessun nuovo centro di accoglienza

migrantiAOSTA. Sui media nazionali l'attenzione sul tema è scemata, ma la questione migranti fa ancora oggi discutere la popolazione. La loro gestione, specialmente quella a lungo termine, è un argomento su cui esistono più domande che risposte.

Per quanto riguarda la Valle d'Aosta, in consiglio regionale è stato fatto il punto della situazione con una interpellanza presentata dal gruppo Alpe a cui ha risposto il presidente della Regione. Ecco i numeri forniti da Viérin: dal 2014 ad oggi 808 migranti sono transitati in Valle e di questi 131 non hanno presentato domanda di protezione internazionale e di conseguenza non sono stati accolti. Delle 677 istanze presentate, 156 sono state rigettate e per 40 è stato presentato ricorso; altre 182 persone hanno invece volontariamente lasciato i centri di accoglienza senza aspettare l'esito della richiesta. In 15 hanno ottenuto l'asilo politico, in 7 una protezione sussidiaria e in 89 la protezione umanitaria. Infine 220 migranti sono ancora in attesa di essere convocati dalla Commissione territoriale che si occupa delle richieste di asilo e 8 sono in attesa del responso.

Finora dunque la Commissione competente ha individuato un 13,7% di persone con diritto ad una forma di protezione mentre più di un quarto (il 28,2%) è in attesa di sapere se avrà questo riconoscimento.

Per quanto riguarda i centri di accoglienza sul territorio, sono attivi 24 Cas (Centri di accoglienza straordinari) sparsi in 12 comuni che mettono a disposizione 332 posti. Si aggiungono altri 25 posti in strutture dello Sprar (Servizio centrale di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) nell'ambito di un progetto che riguarda Saint-Vincent (13) in partenariato con Saint-Rhemy-en-Bosses (6) e Champorcher (6).

«Ad oggi, la quota teorica totale attribuita alla Valle d'Aosta è di 444 migranti», ha spiegato il presidente della Regione, e «non abbiamo finora riscontrato grossi problemi di integrazione con le comunità locali».

Rispondendo ancora all'interpellanza, Laurent Viérin ha chiarito che a Villeneuve, per la precisione a Chavonne, non è prevista la realizzazione di un altro centro di accoglienza «bensì una struttura di transito in cui effettuare il censimento e i controlli sanitari dei migranti che arriveranno in Valle. Finora queste operazioni si svolgevano nei locali del municipio di Saint-Christophe e nell'ex centro medico di Nus». La struttura di Chavonne sarà gestita dalla Croce Rossa Italiana e dovrebbe diventare operativa «all'inizio del 2018», ha fatto sapere ancora Viérin.

 

Elena Giovinazzo