Casinò, "finanziamenti regionali unica prospettiva di sopravvivenza"

Il procuratore Rizzi su inchiesta Corte dei conti: "sapiente regia" di Giunta e Consiglio dietro a "irrazionale allocazione di cospicue risorse"

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AOSTA. Il Casinò di Saint-Vincent è stato al centro della relazione compiuta dal procuratore della sezione valdostana della Corte dei Conti, Roberto Rizzi, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario questa mattina ad Aosta.

Il procuratore si è soffermato a lungo sull'inchiesta sui finanziamenti e gli aiuti regionali concessi tra 2012 e 2015 al Casinò di Saint-Vincent che riguarda 22 persone, tra cui 21 politici. Un'attività che, ha ammesso  Rizzi, «ha quasi saturato le potenzialità istruttorie del piccolo ufficio della procura».

«Gli indicatori sintetici dell'attività del Casinò mostravano, e continuano a mostrare, l'insussistenza di margini di redditività tali da rendere credibile la sussistenza di una duratura situazione di autosufficienza», ha affermato Rizzi riassumendo l'ipotesi della procura contabile. Sotto la «sapiente e consapevole regia, alternativamente, della Giunta e del Consiglio regionale» si è continuata nonostante tutto «un'irrazionale e consapevole allocazione di cospicue risorse pubbliche». Per giustificare tali operazioni sono state usate, secondo l'ipotesi della procura, «prospettive di sviluppo macroscopicamente ottimistiche, fondate su scenari inverosimili e assai poco attendibili». A questo aspetto è anche legata la «ingiustificata rilevazione in bilancio imposte anticipate (...) che ha permesso di non esporre in bilancio perdite per oltre 28 milioni di Euro».

Secondo il procuratore la «vigorosa assistenza finanziaria al Casinò» è stata condotta «in spregio di ogni regola posta a presidio dell'economicità, efficacia ed efficienza dell'utilizzo di risorse finanziarie pubbliche, eludendo il divieto, previsto dalla disciplina comunitaria, di aiuti di Stato e si è risolta nella ingiustificata dissipazione di provviste erariali di enorme consistenza». E malgrato tutto, la «variegata gamma di aiuti» concessi al Casinò è stata «comunque non in grado di portare ad una situazione aziendale stabilmente riequilibrata».

Anche quando il Casinò ha potuto restituire parte dei finanziamenti «ciò è avvenuto solo grazie all'impiego di ulteriori risorse finanziarie», ha evidenziato Rizzi. Detto in altre parole, la Regione ha dovuto erogare altro denaro per consentire alla casa da gioco di avere abbastanza liquidità per restituire alcune rate, oltretutto "alleggerite" rispetto alle condizioni iniziali. Questa «rotatività delle iniezioni di liquidità ha costituito e seguita a rappresentare il rimedio immunizzante contro il rischio di perdita della capacità solvete della casa da gioco».

Nella sua relazione il procuratore della Corte dei Conti ha infine riferito che per il Casinò di Saint-Vincent «l'unica prospettiva di sopravvivenza era e pare continuare ad essere il sostegno finanziario della Regione».

 

Elena Giovinazzo

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