Donna dell'Anno, attentato a Buenos Aires contro Margarita Meira

Spari contro l'associazione della donna premiata dal Consiglio Valle per il suo impegno contro la tratta di ragazze

Erano circa le undici di ieri mattina quando, davanti alla sede a Buenos Aires della mensa dell’Associaciòn civil Madres de Constituciòn, uno sconociuto a bordo di una moto ha aperto il fuoco sulle persone in attesa dell'apertura della stessa per il pranzo. Un solo colpo è stato esploso che non ha fatto vittime né feriti. Ma se l'arma non si fosse inceppata, probabilmente il bilancio sarebbe stato decisamente più tragico.

Sul posto la scientifica per i rilievi e per l'esame del bossolo, recuperato dalla stessa Margarita Meira, presidente e fondatrice dell'Associazione a sostegno delle vittime della tratta. Al momento dell’accaduto lei si trovava all'interno dell’istituto, che coincide con il luogo della sua abitazione, per rilasciare un'intervista.

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La Meira nei giorni scorsi era stata in Valle d’Aosta per ricevere il premio “Donna dell’anno” indetto dal Consiglio Regionale della Valle d’Aosta. Aveva presenziato in più a una serie di eventi sul tema della violenza sulle donne, raccontando del suo operato e denunciando ogni sopruso subito e ogni mancanza da parte del suo governo. Non è infatti il primo atto intimidatorio che Margarita Meira ha dovuto affrontare nell’ultimo periodo: alla sua partenza per l’Italia per il ritiro del riconoscimento aveva dovuto nascondersi in un luogo sicuro vicino all’aereoporto dopo essere scampata a un tentativo di arresto che le impedisse, appunto, di partire.

Neanche due giorni dopo il suo rientro e a poca distanza dalla giornata mondiale in cui si ricorderanno i “Desaparesidos” (Sabato 24 Marzo 2018), Margarita si ritrova a scampare ad un attentato che avrebbe potuto avere un prezzo alto da pagare: quello degli innocenti.

Raggiunta al telefono la presidente dell’Associazione Uniendo Raices, Miguelina Baldera Santana, che più di tutti si è fatta promotrice e ambasciatrice della Meira e della sua causa in Valle d’Aosta, ha spiegato: «Noi siamo molto preoccupati. Certo ci aspettavamo delle ritorsioni dopo le denunce di Margarita nei giorni scorsi, ma pensavamo a qualcosa di più indiretto. Così diretto e violento no. E' stato un avvertimento, perché fra poco ci sarà in Argentina una manifestazione mondiale che coinvolgerà i rappresentanti politici di molti paesi, quindi dubito che sia coinvolto il Governo. Credo piuttosto - continua la presidente di Uniendo Raices - sia stato un atto volontario da parte della criminalità per intimidire tutti i volontari e Margarita che sarà in prima linea alla manifestazione. Noi chiediamo vicinanza ma anche sostegno da parte di tutta la comunità di questa regione, con i mezzi possibili, aderendo al sostegno di questa donna. Lei prima di partire era turbata dall’omicidio di un'attivista Brasiliana, ma quando le ho chiesto di lasciar calmare le acque, mi ha ricordato che non può fermarsi perché ogni volta che rientra a casa abbraccia una parte della sua famiglia mentre un'altra parte, sua figlia, non la rivedrà mai più».

Per l’accaduto, molti i comunicati di vicinanza e sostegno tra cui quelli del Consiglio Regionale e quello degli organizzatori del riconoscimento Donna dell’anno.

 

Adriana Guzzi

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