Elezioni regionali 2018: Franco Brinato e il programma

Pubblicità elettorale

brinatoFranco Brinato, dirigente medico del dipartimento d'emergenza ospedale U.Parini di Aosta e candidato indipendente per il Centrodestra Valle d'Aosta (Candidato n° 3 ci parla del suo programma incentrato sulla riorganizzazione del servizio socio-sanitario.

Un programma rivolto alle persone, tutte. Progetti che guardano all'ottimizzazione del servizio sia in ambito ospedaliero sia sul territorio. Un programma che si rispecchia nella concretezza e nella fattibilità di chi, a contatto col territorio da vent'anni, sempre vicino alle persone fragili e bisognose, ha maturato l'esperienza necessaria ‘per riconoscere tali “emergenze” e programmare di risolverle.

Inizierei dal uno dei punti del suo programma: l'organizzazione dell'emergenza sul territorio e in particolare delle Vallate laterali. Parla di punti di primo soccorso: di cosa si tratta?
Il nostro territorio è per il 98% circa montuoso e con clima invernale spesso sfavorevole. Queste caratteristiche rendono difficile il soccorso sanitario e aumentano i tempi di risposta all'emergenza. Molto spesso un'ambulanza che parte dalle attuali sedi di primo soccorso Donnas, Châtillon e Morgex per raggiungere le vallate laterali impiega diversi minuti. E' troppo tempo per alcune emergenze come l'arresto cardiaco, l'ictus o l'infarto. Il progetto è quello di creare dei punti di primo soccorso più vicini alle vallate laterali con personale qualificato (auto medica con medici ed infermieri specializzati nell'emergenza) in modo da garantire interventi rapidi ed efficienti e ridurre al minimo i tempi di risposta all'emergenza.

A proposito di personale qualificato, un tasto dolente è quello della sua mancanza in questi periodi...
In Valle d'Aosta esiste una reale carenza di personale sanitario, soprattutto medici. La maggior parte dei concorsi banditi negli ultimi anni sono andati deserti ed in piu molti medici giovani e meno giovani hanno scelto di allontanarsi dalla nostra regione. In tutto questo non c'è, da parte dell'amministrazione, un programma serio per incentivare l'arrivo del personale sanitario in Valle d'Aosta ma soprattutto non si creano i presupposti per motivare il personale attualmente in servizio a restare.

E quindi come affrontare questo problema?
Mettere in campo strategie per aumentare attrattività in Valle d'Aosta per il personale sanitario attraverso l'utilizzo intelligente degli strumenti contrattuali già esistenti che prevedono incentivi economici e avanzamento di carriera per il tutto il personale sanitario indipendentemente dagli incarichi formali. Chi lavora meglio deve essere premiato. Poi l'abolizione dell'esame del francese nei concorsi ponendo come condizione l'acquisizione della conoscenza della lingua entro 1 anno con corsi gratuiti. La lingua francese deve essere una specificità della nostra regione, non un ostacolo alla meritocrazia.

Quali sono le altre criticità della Sanità in questo momento?
La criticità maggiore del sistema socio-sanitario in Valle d'Aosta è la dispersione di risorse. Sono poche, diventeranno ancora di meno nei prossimi tre anni e sono distribuite in maniera sbagliata. In più ci sono una serie di lacci burocratici che frenano la funzionalità del sistema. Ho progettato una gestione unitaria dell'attivita sanitaria e sociale, un'unica azienda che metta fine al dualismo tra ospedale e territorio che attualmente sono gestiti come due entità distinte che non comunicano tra di loro. L'obiettivo è semplificare i procedimenti amministrativi connessi ai servizi socio- sanitari eliminando la moltiplicazione di incombenze burocratiche a carico degli assistiti e alle proprie famiglie, realizzare cioè un modello organizzativo centralizzato che prevede un sistema informatizzato unico in grado di garantire maggiore comunicazione tra il personale sanitario e azienda e la possibilità di una rotazione di tutto il personale medico ed infermieristico tra l'ospedale e territorio. In parole semplici, spostare l'attività ospedaliera il più possibile vicino al territorio per una presa in carico efficiente e complessiva della persona e della famiglia, con personale qualificato e con maggior esperienza capace di riconoscere i reali bisogni delle persone. Un sistema semplice, efficiente, che riduca i ricoveri e risponda al reale bisogno della cittadinanza e soprattutto delle persone fragili, disabili, degli anziani e delle persone con malattie oncologiche. Il tutto si traduce in reale riduzione dei ricoveri con un risparmio enorme sulle risorse economiche per il sistema sanitario e per le famiglie, ma soprattutto una maggiore efficienza nelle cure e la possibilità di tenere il più possibile le persone vicino alle famiglie. Penso ad Istituire strutture, gestite da personale sanitario qualificato, per ricoveri temporanei sul territorio vicino ai famigliari per garantire le dimissioni ospedaliere protette di persone ancora bisognose di cure o per persone non gestibili temporaneamente a domicilio dalla famiglia.

Questa ottimizzazione prevede anche dei tagli?
L'organizzazione prevede una ridistribuzione delle risorse esistenti e l'integrazione del personale di cui siamo carenti. I tagli previsti nei prossimi anni nella sanità devono esere arginati. Risparmiare nei servizi socio-sanitari non è la via giusta. Il compito degli amministratori è gestire al meglio le risorse con un'analisi oggettiva della domanda dei servizi socio-sanitari nella nostra regione al fine di decidere quali servizi possono essere offerti direttamente dall'azienda socio-sanitaria o quali affidare ad altre strutture pubbliche o private accreditate, con l'unico obiettivo di rendere più efficiente la risposta ai servizi e ridurre i costi. Mantenere a tutti costi tutti i servizi non basati sul reale bisogno della cittadinanza significa rendere il sistema inefficiente. Manteniamo i servizi utili alla popolazione e rendiamoli eccellenti.

Quali sono le categorie più fragili da tutelare?
Tutte le persone sono da tutelare, ma particolare attenzione va rivolta a coloro che richiedono assistenza.Tutti ne devono poter beneficiare. Per quanto riguarda le categorie "fragili" si tratta di persone con disabilità in generale, degli anziani, dei malati psichiatrici e del malato oncologico per i quali l'assistenza socio-sanitaria deve avere particolare riguardo. Questo tipo di persone non hanno solo necessità di un'assistenza medica, bensì anche sociale. E' necessario organizzare un sistema capillare in modo da garantire la stessa assistenza su tutta la cittadinanza e da non escludere le persone che abitano nelle vallate laterali. Bisogna che il servizio arrivi su tutto il territorio e che il sistema sanitario valdostano dia un assistenza totalitaria e capillare. Nel mio programma è prevista una revisione totale della medicina penitenziaria di cui mi sono occupato per diversi anni nell'istituto penitenziario di Brissogne venendo a contatto con realtà difficilI e spesso ignorate, fatte di sofferenza non solo per i detenuti ma anche per i dipendenti dell'amministrazione penitenziaria, sempre più abbandonati al loro destino. Parlo della polizia penitenziaria, di tutto il personale amministrativo, degli educatori. Una buona organizzazione del sistema penitenziario passa attraverso il benessere psicofisico del personale che vive e lavora all'interno dell'istituto stesso. Ultimamente abbiamo assistito ad alcuni episodi molto spiacevoli come i suicidi e l'incremento dell'abuso di alcol da parte di chi lavora all'interno del carcere e mi sento obbligato, conoscendo questo settore, ad occuparmi di queste persone attravero la riorganizzazione della medicina Penitenziaria affinché estenda la propria operatività anche al personale in servizio (polizia penitenziaria, personale amministrativo ed educativo) come strumento di prevenzione e di benessere psico-fisico attraverso personale sanitario qualificato. Basta all'impiego nella casa circondariale di personale sanitario proveniente da cooperative, come avviene negli ultimi anni: tale assistenza deve essere resa efficace solo attraverso una vera collaborazione tra l'Amministrazione Penitenziaria e USL come previsto per legge.


Per quanto riguarda i medici, siamo in una regione che anche a livello naturalistico si presta ad affrontare spesso l'emergenza..
La Valle d'Aosta, come tutte le regioni montuose, è difficile da gestire dal punto di vista dell'emergenza sanitaria. Fino a qualche anno fa la Valle d'Aosta era polo d'avanguardia e di eccellenza e di attrattività per molte persone. Il pronto soccorso dell'Ospedale U.Parini  è stato dichiarato il più efficiente d'Italia per assistenza e risposta all'emergenza grazie alla presenza di numerosi medici specialisti in medicina d'emergenza urgenza, l'unica specialità medica che garantisce un servizio eccellente nel campo dell'emergenza. E' una figura importante ma non è del tutto valorizzata nella nostra regione con il rischio di essere sostituita da figure mediche prive di esperienza e non adatte all'emergenza sanitaria sul territorio. Il mio progetto prevede di offrire un servizio di qualità attraverso  l'assunzione di personale qualificato, ricavondo le risorse economiche con i risparmi su servizi inutili e investendo su quelli realmente utili e mecessari alla nostra cittadinanza, come appunto l'emergenza sanitaria.

Altre proposte per gestire al meglio la sanità sul territorio?
Sicuramente la revisione dell'Isee. E' uno strumento utile però deve essere basato sul reale reddito percepito dal nucleo famigliare e non sul calcolo del patrimonio immobiliare che non produce reddito (terreni, case). Una maggiore detrazione per i nuclei famigliari con persone disabili garantirebbe l'accesso ai sevizi socio-sanitari ad un numero superiore di persone bisognose. Lo strumento attualmente è utile solo a furbetti e falsi nullatenenti.

Pin It

Articoli più letti su Aostaoggi.it

 

-  STRUMENTI
app mobile

 

Società editrice: Italiashop.net di Camilli Marco
registrata al Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
P.IVA 01000080075