Finanza pubblica, nel decreto del Mef rispuntano i 144,3 milioni chiesti alla Valle d'Aosta

Palazzo regionale

AOSTA. Una tegola finanziaria si abbatte sulla Valle d'Aosta: Roma è pronta a chiedere, anzi lo ha già fatto, 144,3 milioni di euro da versare alle casse dello Stato per il discusso contributo alla finanza pubblica. La richiesta riferita al 2018 è messa nero su bianco in un decreto approvato dal Ministero delle finanze lo scorso 28 marzo che pare annullare, almeno temporaneamente, il noto emendamento dei 99 milioni di euro approvato con la legge di bilancio dal parlamento a fine 2017.

La complessa questione dei rapporti finanziari tra Stato e Regione, contraddistinta da decreti e leggi approvati a Roma e da ricorsi su ricorsi promossi da Aosta, si fa quindi ora ancora più complicata. La Regione ha già impugnato la richiesta dei 99 milioni di euro che il bilancio regionale non contemplava ed intanto è dovuta correre ai ripari nei mesi scorsi con la massiccia manovra che ha avuto effetti su molti capitoli di spesa, dal bon de chaffuage a tutta una serie di contributi.

Ora il decreto del Mef, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 aprile, accosta di nuovo la Valle d'Aosta alla cifra di 144,3 milioni di euro. L'emendamento che "scontava" i 45 milioni non è per ora preso in considerazione. Come scrive infatti il Ministero, «la riduzione dell'accantonamento prevista [...] sarà operata in sede di determinazione degli accantonamenti complessivi previsti a carico della medesima regione».

Lo scorso lunedì la giunta regionale ha quindi approvato altri due ricorsi al Tar del Lazio e alla Corte Costituzionale sostenendo che quest'ultimo decreto «si appalesa illegittimo in quanto reitera, anche per il 2018, l'infondata pretesa dello Stato al contributo della Regione», ma difficilmente per la Regione arriveranno notizie  (buone o cattive che siano) in tempi brevi. Per i soli ricorsi presentati lo scorso anno, a luglio e novembre, il Tar del Lazio ha fissato la discussione nel merito soltanto a dicembre 2018.


Elena Giovinazzo

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