Lazio, Toscana e Lombardia le regioni italiane più creative

Lazio, Toscana e Lombardia le regioni italiane più creative

La Valle d'Aosta è poco sopra la media nazionale

 

AOSTA. Per presenza di scultori, pittori, incisori, scrittori e consulenti artistici, reddito derivante da professioni artistiche e numero di esposizioni nel corso dell'anno, è il Lazio la regione italiana più "creativa", seguita da Toscana e Lombardia, mentre il Sud vive una sorta di "desertificazione culturale", con pochi artisti propriamente detti, poco pagati e poche esposizioni e occasioni in cui far conoscere le loro opere.

Anche sul fronte creativo permane dunque un forte divario tra il resto dell'Italia e il Sud, tale da non riuscire a produrre sviluppo e reddito. Sono le conclusioni a cui arriva lo studio "La geografia della creatività in Italia: un'analisi descrittiva della distribuzione regionale degli artisti" dei professori Amedeo Di Maio, Salvatore Ercolano e Giuseppe Lucio Gaeta, pubblicato sulla "Rivista Economica del Mezzogiorno", trimestrale della SVIMEZ edito da Il Mulino. Condotto su dati Istat, del Ministero delle Finanze e in base a rilevazioni dal sito exibart.com, lo studio mette in relazione tre indicatori (la distribuzione regionale degli artisti, il reddito che generano e il numero di mostre presenti sul territorio nel periodo 2008-2010) per dimostrare che anche in ambito artistico professionale l'Italia è spaccata a metà tra Nord e Sud.

Scultori, pittori, incisori, scrittori e consulenti che allestiscono esposizioni che traggono reddito dalla loro professione e che tale si dichiarano ai fini fiscali: sono loro l'oggetto dello studio. Esclusi quindi sia attori, stilisti o scienziati, che medici o dirigenti che rielaborano in modo originale le conoscenze apprese. "L'artista professionista, si legge nello studio, vive in luoghi dove può sperare maggiori guadagni, inserirsi in una rete sociale e culturale, avere occasioni di visibilità. Nulla di diverso, quindi da ciò che spera l'ingegnere, il medico e qualsiasi altro professionista consapevole di vivere nell'epoca delle economia delle relazioni". I creativi "sono attratti da comunità che sono caratterizzate da concentrazioni di soggetti creativi, deboli barriere sociali, forte eterogeneità sociale e culturale, isole pedonali, caffè, luoghi per la musica e l'arte". In base all'indicatore ART costruito per lo studio, i creativi si concentrano in misura superiore alla media nazionale (con ART maggiore di 1) soprattutto nel Lazio (2,73), seguiti da Toscana (1,67) e Lombardia (1,48). Presenza superiore alla media, anche se di poco, in Umbria, Trentino e Valle d'Aosta. Pochi creativi al Sud: in nessuna delle regioni meridionali si raggiunge una presenza di artisti pari almeno alla metà della media nazionale. Abruzzo, Molise e Sardegna arrivano circa a 0,45, la Campania si ferma a 0,33, con punte di presenze minimali in Sicilia (0,29), Calabria (0,19), Basilicata (0,16).

Sul fronte del reddito la regione Lazio spicca per un valore molto elevato (4,28, posta a 1 la media nazionale), seguita, decisamente a distanza, dalla Lombardia (1,22). Nel Lazio la presenza di artisti più elevata d'Italia e l'incidenza più forte sull'economia regionale è dovuta probabilmente alla presenza degli studios di Cinecittà e della RAI. In base alle dichiarazioni di redditi, in nessuna delle regioni meridionali e delle isole il peso economico degli artisti raggiunge il 50% della media nazionale. A eccezione del Lazio e della Lombardia, infatti, Toscana e Umbria, con 0,8, provano ad avvicinarsi alla media, mentre tutte le regioni meridionali si collocano ai limiti, con valori compresi tra 0,1 e 0,2, a parte l'Abruzzo, che risale a 0,38. Dinamica leggermente differente sul fronte delle esposizioni sul territorio. Il Lazio è sempre in testa, con un indicatore ESP a 1,51 superiore alla media nazionale (1), marcato stretto dalla Toscana (1,50) e seguito da Emilia Romagna (1,25) e Liguria (1,15). Anche in questo caso il Sud si rivela inferiore alla media nazionale almeno del 50%: si registrano più mostre in Sardegna (0,56), Abruzzo (0,48) e Campania (0,47), meno in Basilicata (0,35), Sicilia e Puglia (0,34). In coda alla classifica il Molise (0,29) e la Calabria (0,21).

 

Clara Rossi

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