«Se arrivano i vostri disabili ci spostiamo»
AOSTA. Quando: domenica pomeriggio, intorno alle 17.30. Dove: in viale dei Partigiani, altezza piazza della Repubblica. Chi e cosa: un Bmw targato Svizzera che, con un po' di esitazione, stava prendendo le "misure" per parcheggiare nello stallo riservato ai disabili. Più avanti c'erano altri parcheggi liberi e anche in piazza della Repubblica c'erano vari posti da occupare. Ma no, questa auto di provenienza elvetica ha proprio scelto il posto riservato ai disabili.
Mi avvicino per fotografare l'auto e la passeggera già scesa dall'auto in perfetto italiano, ma molto alterata, mi spiega che avevano parcheggiato in quello spazio perché doveva acquistare un profumo nel vicino supermercato. In pratica il posto auto per disabili era quello più vicino al supermercato e allora perchè cercarne un altro? Sempre più agitata la signora mi ha urlato «ma non avete null'altro da fare ad Aosta?» e «Voi ce l'avete con noi perchè siamo Svizzeri!». Ho fatto presente che tante (troppe) volte gli automobilisti svizzeri tendono a non rispettare i divieti di sosta e le limitazioni della Ztl consci che le multe, loro, difficilmente le pagano. Senza contare che se un Italiano facesse le stesse cose in Svizzera non credo che sarebbe cosi "tollerato". A questo punto il conducente dell'auto dice la sua: «se dovesse arrivare un vostro handicappato sposto l'auto». Un "nostro" handicappato...
Essere una regione a vocazione turistica non può autorizzare gli automobilisti stranieri ad ignorare le più elementari norme del codice della strada. In questo specifico caso l'infrazione non è dovuta alla mancata conoscenza delle strade, che magari fa sbagliare percorso e imboccare strade non consentite o contromano. In questo caso si è scelto di parcheggiare in un posto riservato ai disabili soltanto perché la signora non voleva fare qualche passo in più per acquistare un profumo.
Marco Camilli
