La trattenuta sull'aumento delle accise è illegittima
AOSTA. La Corte costituzionale ha sentenziato l'illegittimità costituzionale della trattenuta dello Stato dei maggiori ricavi derivanti dall'aumento dell'accisa sull'energia elettrica.
La misura, contenuta nel decreto "Cresci Italia" del 2012, prevedeva un incremento di 235 milioni di euro annui del concorso alla finanza pubblica da parte delle Autonomie speciali stabilendo che la maggior quota del gettito, 6,4 milioni di euro l'anno, "resta acquisita al bilancio dello Stato".
La Consulta, esprimendosi sul ricorso presentato da Valle d'Aosta e Sicilia (le province autonome di Trento e Bolzano hanno ritirato il ricorso dopo gli accordi raggiunto con il governo), ha rilevato che per far sì che lo Stato incassi la maggiore entrata "occorre - come da questa Corte già precisato con la sentenza n. 241 del 2012 - non solo la destinazione del gettito a «copertura di nuove o maggiori spese che sono da effettuare a carico del bilancio statale», ma anche una specifica determinazione ministeriale sulla misura del "riversamento", che deve essere adottata «d'intesa» con il Presidente della Giunta regionale". I giudici hanno stabilito che il decreto Crisi Italia violava le norme di attuazione dello Stato speciale e la Costituzione.
M.C.