Università della Valle d'Aosta, verso un "cantiere evento"

 

I lavori del I lotto proseguono, ma mancano 100 milioni per completare l'opera

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AOSTA. Sono stati affissi questa mattina su una parete esterna dell'ex caserma Testafochi di Aosta i pannelli illustrativi che presentano nel dettaglio il cantiere per la costruzione della nuova Università della Valle d'Aosta. I passanti possono leggere dati, cifre, nomi e vedere le immagini, i rendering, di come apparirà il polo universitario. O meglio, di come dovrebbe apparire.

I lavori del primo lotto sono iniziati da alcuni mesi, le demolizioni sono ancora in corso e stanno per partire gli interventi di consolidamento del terreno. Questi lavori servono a fare spazio al primo e più importante lotto, l'edificio in cui troveranno posto le aule e i laboratori del nuovo polo universitario. La copertura finanziaria necessaria di poco più di 33 milioni di euro c'è, anche perché diversamente le ruspe non si sarebbero messe in azione. Questi lavori, come indicato nei pannelli, dureranno 1.280 giorni - tre anni e mezzo. La domanda, e la preoccupazione di molti aostani, è però: cosa accadrà dopo?

La realizzazione del polo universitario rientra a pieno titolo nella categoria di quelle grandi opere che la pubblica amministrazione, Regione inclusa, non è più in grado di sostenere economicamente. Per concludere i lavori all'appello mancano ancora più o meno 100 milioni di euro: non proprio spiccioli.

Marino Paillex, della direzione dei lavori, presente stamane alla sistemazione dei pannelli illustrativi, afferma che questo primo lotto sarà portato a termine nei tempi previsti e che la nuova sede non sarà una cattedrale nel deserto perché funzionerà a prescindere dalla realizzazione degli altri lotti, come ad esempio lo studentato.

In più il progetto pare sia pronto a trasformarsi a seconda delle necessità. In sostanza, spiega Paillex, se non si troveranno i finanziamenti necessari a iniziare e concludere gli altri lotti non si lascerà il cantiere aperto e abbandonato bensì si procederà con una sorta di "piano B". Al posto dello studentato, sempre per fare un esempio, sarà realizzato un parcheggio. E se nei prossimi anni i finanziamenti dovessero arrivare, si potrà tornare al progetto originario.

In attesa di capire cosa riserva il futuro c'è in previsione un "cantiere evento" che darà la possibilità ai valdostani di visitare l'area dei lavori per farsi un'idea di cosa sta accadendo e di come procede l'opera. «Il progetto, ce ne rendiamo conto, avrà un impatto non indifferente sul territorio» sottolinea Paillex preannunciando che le date del cantiere evento saranno comunicate a breve.

 

Marco Camilli

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