Forti critiche da Uvp, Alpe e M5s: «la scuola valdostana è stata svenduta»
AOSTA. E' stato un «disguido tecnico» a causare l'assenza dell'emendamento di salvaguardia delle prerogative statutarie valdostane nella riforma della Buona Scuola che ieri ha ottenuto la fiducia al Senato. Lo ha detto il presidente della Regione Augusto Rollandin in occasione della settimanale conferenza stampa dell'esecutivo a Palazzo regionale.
Rollandin ha spiegato che l'arrivo a luglio del ministro Stefania Giannini «dovrebbe chiudere questa vicenda» e che comunque la fiducia accordata ieri dal senatore Albert Lanièce è una «fiducia a termine».
Il "sì" da parte del parlamentare valdostano ha però irritato la minoranza. In una conferenza stampa indetta subito dopo quella dell'esecutivo, i consiglieri regionali di Uvp, Alpe e M5s hanno ribadito in coro le critiche già espresse con un comunicato stampa da Laurent Viérin.
Al centro della questione il fatto che appena lo scorso mercoledì il governo regionale aveva assicurato in Consiglio Valle che l'accoglimento dell'emendamento era la condicio sine qua non per il sostegno della Valle d'Aosta alla riforma della scuola. Invece il "sì" è arrivato senza l'inserimento dell'emendamento nel testo approvato.
«La scuola valdostana è stata svenduta per motivi politici» ha accusato Laurent Viérin. L'esponente dell'Uvp ha anche parlato di «usurpazione della rappresentanza democratica» poiché Lanièce ha votato "sì" mentre tutta la scuola valdostana si è schierata contro la riforma.
Patrizia Morelli dell'Alpe ha precisato che la posizione dei tre gruppi è «estremamente critica sui modi e sui contenuti».
«E' stato un ricatto», ha invece affermato il capogruppo del M5s Stefano Ferrero preannunciando la possibilità che a livello nazionale il movimento promuova una iniziativa referendaria «sugli articoli inguardabili» della riforma.E.G.
