Confartigianato, in Valle d'Aosta il 15,4% delle case è in cattive condizioni

 

Il 70,8% degli edifici residenziali costruiti in tutta la regione ha più di 35 anni

Case-vecchiebionazAOSTA. Il 15,4 per cento delle case in Valle d'Aosta è vecchio o in cattive condizioni. Nella nostra regione in particolare 6.675 edifici residenziali, costruiti fino al 2011, sono in mediocre o pessimo stato di conservazione. Una percentuale che sale al 20,8 per cento prendendo in esame gli immobili costruiti prima del 1981, mentre la quota si riduce al 2,4 per cento considerando soltanto gli edifici "nati" tra il 1981 e il 2011. Lo rileva un'analisi condotta da Confartigianato su dati Istat, secondo la quale, a livello nazionale, le cose peggiorano nel Mezzogiorno dove sono più diffuse le cattive condizioni delle case.

Il record negativo si registra in Sicilia con il 26,8% del totale degli edifici residenziali in mediocre-pessimo stato di conservazione. Seguono la Calabria, con una quota del 26,2%, e la Basilicata con il 22,3%. Le cose vanno decisamente meglio in Umbria e in Trentino Alto Adige, regioni a pari merito in cui la quota di case in cattive condizioni è la più bassa d'Italia e si limita al 10,7% del totale. Segue la Toscana, dove la quota sale all'11,5%, mentre il Veneto arriva al 12,6%, che gli fa guadagnare il quinto posto nella classifica delle regioni virtuose.
In totale in Valle si contano 43.220 edifici residenziali da intendersi come case unifamiliari, ville, villette, case a schiera, palazzine in complessi residenziali e condomini o palazzine con negozi o sedi di attività economiche in genere a piano strada. Il 70,8% di questi è stato costruito prima del 1981 ed ha quindi 35 anni ed oltre di vita.
Le cattive condizioni delle abitazioni, oltre a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini, contribuiscono a gonfiare la bolletta energetica delle case. Secondo la rilevazione di Confartigianato, infatti, il comparto residenziale determina il 28,8% dei consumi finali di energia. Più di quanto assorbano i trasporti su strada (27,7%) e l'industria (22,7%). La spinta a migliorare la condizione delle abitazioni di molti arriva dai bonus fiscali per ristrutturazioni e risparmio energetico previsti dalla legge di Stabilità.

 

Clara Rossi

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