Un mese senza treni: la Aosta-Pré-Saint-Didier diventa una passeggiata

 

Mentre la politica latita, i cittadini hanno già deciso come usare il percorso ferrato inutilizzato - LIVECAM

AOSTA. E' passato ormai un mese dalla sospensione della tratta ferroviaria Aosta - Pré-Saint-Didier. Come un mal gradito regalo di Natale, il 25 dicembre 2015 è stato il primo giorno senza treni per questo tratto inaugurato nel 1929.

Sul futuro di questa infrastruttura non c'è alcuna certezza, ma dove non è arrivata la politica sono arrivati i cittadini. Senza bisogno di anni di dibattiti, di costosi studi di fattibilità e di arzigogolate procedure di affido, c'è chi già utilizza la strada ferrata come una passeggiata.

Binari-passeggiataIl percorso della ferrovia presenta non pochi vantaggi. Anzitutto è senza salite irte, perfetto per chi è fuori forma. I binari inoltre collegano il centro dei paesi senza grosse deviazioni, quindi perché non utilizzarli per arrivare direttamente in municipio, o magari in biblioteca per restituire un libro? Parte del percorso è anche lontano dalla strada e permette ad esempio di passeggiare con il proprio migliore amico a quattro zampe senza preoccuparsi delle auto che sfrecciano a poche decine di centimetri di distanza. E' anche un punto di osservazione inedito da cui ammirare il territorio a piedi da soli o in compagnia. Certo, tutto questo ha un limite.

Un mese fa si sono fermati i treni e alcuni tratti del percorso già presentano indizi dell'abbandono: binari arrugginiti, un po' di rifiuti e in primavera arriverà l'erba, i rampicanti, i primi giovani alberi. E' difficile pensare che Trenitalia abbia interesse ad investire denaro per la manutenzione della ferrovia e altrettanto arduo ipotizzare che la Regione possa e voglia intervenire con risorse proprie. Magari tra qualche mese si formerà un comitato spontaneo per la salvaguardia della strada ferrata, forse si costituirà un'associazione di "camminatori sui binari" e nasceranno iniziative di promozione/sensibilizzazione ("Adotta un metro di ferrovia" potrebbe essere uno slogan efficace). Insomma, probabilmente anche per questo aspetto toccherà ai cittadini intervenire per sopperire, ancora una volta, alle mancanze della politica.

 

Marco Camilli

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