In tutto il 2015 soccorse 1.150 persone
AOSTA. Nel corso del 2015 l'elicottero della Protezione civile ha soccorso 1.150 persone e, nella sola stagione sciistica 2015/2016, ha compiuto 333 missioni di soccorso di cui 38 in zone fuoripista, trasportando tra le 340 e le 350 persone. I dati sono stati comunicati dalla Cus - Centrale unica del soccorso.
Il basso numero di valanghe rispetto alla precedente stagione «ha pesantemente e positivamente pesato sul bilancio complessivo dell’attività invernale di elisoccorso, abbattendo drasticamente i decessi» dice Enrico Visetti, direttore del Dipartimento di emergenza, rianimazione e anestesia (Dera) e responsabile sanitario dell'elisoccorso.
Il trend è confermato da Adriano Favre, direttore del Soccorso alpino valdostano, che spiega più nel dettaglio: «La stagione precedente, 2014/2015, ha registrato ben 27 chiamate per valanga giunte alla CUS, quella che si sta concludendo, nel periodo 8 dicembre 2015 / 10 aprile 2016, ne conta solo un paio. È evidente che questa tendenza ha subito una variazione con le tre valanghe registrate, in successione, nei giorni scorsi».
Rimangono invece stabili gli incidenti gravi sulle piste da sci. L'andamento, spiega Favre, è «molto simile alle precedenti» stagioni.
Su tutti gli interventi di tipo sanitario i "codici neri" (decessi) sono stati il 5%. Più numerosi i "codici gialli" (35%), seguiti dai "verdi" (30%) e dai "bianchi" (20%) mentre i codici "rossi" sono stati 95. La quota media di intervento dell'elisoccorso è di 2.500 metri e nel corso della stagione sciistica i tempi di missione sono rimasti nella media dell'anno: 15 minuti per raggiungere il luogo dell'intervento, 10 minuti per le operazioni sul posto e 17 minuti per rientrare in aeroporto.
Gli interventi hanno coinvolto una squadra di operatori addetti composto da 15 medici anestesisti-rianimatori e altrettanti infermieri di area critica, 40 guide alpine, 6 piloti, 5 specialisti-verricellisti e 10 tecnici di soccorso cinofino con i cani da valanga.
Elena Giovinazzo
