Master in gestione del personale: come mettere a frutto gli studi umanistici

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Da diversi anni è in atto una crisi del settore degli studi umanistici, che hanno visto un considerevole calo del numero degli iscritti, sia per quanto riguarda le scuole secondarie superiori e, più nello specifico, i licei classici, sia per quanto riguarda le facoltà di lettere, filosofia e psicologia. I dati relativi alle intenzioni degli studenti in uscita dalle scuole medie e dei loro genitori e relativi all'anno scolastico 2015/2016 parlano chiaro: il numero dei ragazzi che si iscriverà in un liceo classico scende al 5,5% del totale, dimezzandosi rispetto al 10% di 8 anni fa. Al contrario, rispettivamente con il 30,5 e il 24,5% dei nuovi iscritti, saranno gli istituti tecnici e il liceo scientifico a farla da padroni.

Gli studenti si distribuiscono in maniera simile anche quando si prende in considerazione la scelta del corso di laurea. Se, in generale, nell'ultimo decennio si è assistito ad una progressiva contrazione del numero di iscritti negli atenei italiani, va detto che alcune tipologie di lauree hanno sofferto più di altre la perdita di studenti: quelle umanistiche sono state tra le più disertate.

La causa principale di questo fenomeno è stato il diffondersi della convinzione che gli studi nel settore umanistico non ripaghino in termini occupazionali. I dati forniti da Almalaurea, consorzio che si occupa proprio del monitoraggio della condizione lavorativa dei neolaureati, contraddicono, almeno in parte, questa convinzione. In effetti, risulta che a 5 anni dal conseguimento del titolo, l'85% dei laureati delle classi umanistiche hanno un'occupazione, contro il 91% di chi possiede una laurea in campo tecnico-scientifico. In sostanza, la differenza non risulta essere poi così accentuata. Allo stesso modo, se si prende in considerazione il tasso di disoccupazione a 12 mesi dalla discussione della tesi, si scopre che esso è pari al 27% per i laureati nelle scienze umanistiche, contro il valore medio del 23%, relativo a tutti i neolaureati. Va detto che, mediamente, chi consegue una laurea in questi ambiti impiega molto tempo per trovare il primo lavoro, ma questo fenomeno può essere spiegato tenendo conto delle ulteriori attività di tirocinio, praticantato e specializzazione necessari per accedere alle professioni di insegnante, avvocato o psicoterapeuta. È vero, invece, che le retribuzioni medie dei laureati nelle materie umanistiche risultano essere inferiori a quelle dei dottori in discipline scientifiche, sebbene la differenza non sia certamente abissale.

In realtà, gli studi in questo settore non possono essere considerati, a priori, meno validi rispetto ad altri, tuttavia, a causa del tipo di formazione molto ampia e generale che forniscono, spesso richiedono l'implementazione con ulteriori specializzazioni per facilitare l'ingresso nel mondo del lavoro.

A questo proposito, vogliamo prendere in considerazione le interessanti opportunità offerte dai cosiddetti master, corsi di perfezionamento a cui è possibile accedere dopo il conseguimento della laurea, e più nello specifico, a quelli che consentono di accedere ad un settore particolare, che offre ottime possibilità d'impiego: quello della gestione delle risorse umane.

Il master in gestione del personale e delle risorse umane
Il master in gestione del personale e delle risorse umane è un corso di specializzazione di alto livello, utile per chi desidera trovare un lavoro nell'area delle HR (Human Resources).

Il master rappresenta il top dei corsi specialistici a carattere tecnico, nonché il mezzo migliore per approfondire le proprie conoscenze specifiche in relazione al proprio ambito di competenza.

Il mercato dei corsi di specializzazione risulta essere molto ampio e spesso fuorviante, di conseguenza, può risultare difficile saper riconoscere un corso serio e professionale. Per evitare di cadere nella trappola dei dispendiosi master che attirano neolaureati carichi di speranze tramite l'allettante promessa di un posto di lavoro sicuro, il consiglio è quello di prendere come punto di riferimento il tipo di informazioni fornite e le politiche di trasparenza adottate da un corso di master in gestione del personale di qualità certificata, che sul suo portale riporta con chiarezza e completezza tutto ciò che c'è da sapere, descrivendo programmi, durata, numero delle lezioni e tipologia di crediti rilasciati per i diversi insegnamenti proposti.

Al fine di ottenere una preparazione operativa, immediatamente spendibile presso enti pubblici o imprese private, è fondamentale che il programma del master annoveri numerose esercitazioni pratiche, che consentano di acquisire attraverso l'esperienza sul campo, tutti gli strumenti tecnici per intervenire autonomamente nell'operativo delle aziende. Ma al di là delle competenze tecniche, il master in gestione del personale offre l'opportunità di ricevere una formazione approfondita circa gli elementi che condizionano maggiormente il comportamento delle persone all'interno delle organizzazioni. Questo tipo di nozioni consentono di formare degli esperti nella motivazione individuale e di gruppo, in grado di valutare e valorizzare il potenziale delle persone, riconoscendole come vere e proprie risorse preziose per l'azienda.

Il master ha l'obiettivo di fornire gli strumenti necessari per la gestione del personale, indispensabili per coloro che desiderano lavorare nelle risorse umane. Il programma del master è strutturato in modo da aiutare i partecipanti a comprendere pienamente le strategie e le politiche aziendali finalizzate allo sviluppo generale dell'impresa. A tale riguardo, il programma del master in gestione del personale deve prevedere attività particolari, come lo studio dei “casi modello” o il role playing, necessarie per la comprensione delle reali dinamiche aziendali.

Al termine del master i partecipanti avranno la possibilità di ricoprire i seguenti ruoli aziendali, che corrispondono ad alcuni dei profili professionali, attualmente, maggiormente richiesti:
- responsabile del personale;
- membro del team della Direzione Risorse Umane;
- professionista della gestione delle risorse umane;
- esperto nella selezione e valutazione del personale;
- esperto nella formazione del personale;
- esperto di analisi e di valutazione delle prestazioni;
- consulente del lavoro;
- esperto in relazioni sindacali;
- project manager.

Lavorare nelle risorse umane significa anche conoscere e comprendere il mercato del lavoro, soprattutto in relazione all'azienda presso la quale si presta servizio. Conoscere il mercato del lavoro significa padroneggiare, innanzitutto, gli aspetti legislativi e giuridici che regolano le dinamiche dei rapporti industriali e delle relazioni sindacali.

Oltre agli aspetti che caratterizzano il mercato del lavoro, rivestono grande importanza anche i processi comunicativi che sono alla base dell'organizzazione aziendale, delle relazioni interne e dei modelli gestionali dell'impresa. Chi presta servizio nell'area delle risorse umane deve conoscere perfettamente queste dinamiche, allo scopo di saper gestire e riconoscere le innovazioni e i cambiamenti strategici necessari per lo sviluppo dell'azienda. Il master è lo strumento didattico ideale per comprendere tutti gli aspetti che disciplinano il lavoro nelle aziende, così da saper gestire tutte le principali funzioni di HR in questo ambito. Il profilo professionale dell'esperto in risorse umane è uno dei più richiesti dall'ambiente imprenditoriale, perché è caratterizzato da una profonda formazione tecnica, spendibile in qualsiasi tipologia di realtà lavorativa. Questo tipo di attività risultano essere perfette per chi ha portato a termine gli studi umanistici, perché richiedono, come già accennato, ottime capacità di comunicazione, il saper tener conto dei problemi e delle esigenze dei lavoratori e soprattutto l'abilità di svolgere il ruolo di educatore.

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