Dopo le tre tragedie di Piacenza, Taranto e Roma e i 500 morti dall'inizio dell'anno
AOSTA. "Il diritto alla vita di un lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare". Così Film, Fiom, Savt e Uilm dopo le tre morti sul lavoro registrate a Piacenza nell'azienda di logistica Gls, all'Ilva di Taranto e poi all'Atac di Roma nei giorni scorsi.
"Dall'inizio dell'anno 500 lavoratori sono morti mentre lavoravano. È un dato inaccettabile - dicono i sindacati -, che rappresenta una situazione drammatica. Queste morti non sono mai la conseguenza della fatalità ma sempre della mancanza di rispetto delle imprese per le procedure e le regole di sicurezza e, in generale, della inadeguatezza dei sistemi di prevenzione tali da assicurare effettive garanzie per i lavoratori".
I sindacati dei metalmeccanici hanno indetto uno sciopero per la giornata di oggi. I lavoratori si asterranno dal lavoro per un'ora alla fine di ogni turno di lavoro. "I subappalti e la precarietà lavorativa - accusano Film, Fiom, Savg e Uilm - peggiorano le condizioni di lavoro e aumentano le pressioni sui singoli lavoratori. Per i lavoratori metalmeccanici un contratto nazionale che affronti queste tematiche vuole dire porre argine a questa situazione perché si rendono più forti i lavoratori nella difesa dei propri diritti e di una condivisa e diffusa cultura della sicurezza".
C.R.