Poste, il 4 novembre sciopero generale: "a rischio posti di lavoro e uffici nelle vallate"

Poste, il 4 novembre sciopero generale: "a rischio posti di lavoro e uffici nelle vallate"

 

In Valle la riorganizzazione partirà a inizio 2017. Slp Cisl e Slc Cgil: "consegna della posta sarà a giorni alterni"

AOSTA. Venerdì 4 novembre sarà giornata di sciopero generale per i lavoratori di Poste Italiane contro la completa privatizzazione della società. Le Organizzazioni Sindacali Slp Cisl e Slc Cgil hanno proclamato lo sciopero sottolineando che se "oggi l'azienda ha bilanci floridi, ha diversificato le attività, è un'eccellenza riconosciuta in molti settori e distribuisce consistenti dividendi" il merito "è in primo luogo da attribuire alle lavoratrici e ai lavoratori". Per questo, dicono, "nessuno più delle lavoratrici e dei lavoratori ha diritto di chiedere al Governo che l'azienda non sia totalmente privatizzata".

Dallo scorso anno il 35 per cento di Poste Italiane non è più pubblico. "Il Governo Nazionale non ascolta - continuano le organizzazioni sindacali -, ha sospeso in questi giorni l'operazione, ma tiene efficace il decreto che stabilisce la cessione dell'ulteriore quota del 30% ad azionisti privati e la cessione rimanente del 35% a Cassa Depositi e Prestiti".

In Valle d'Aosta i timori sono per i taglio ai dipendenti e per la chiusura degli uffici postali situati nelle vallate laterali. "La riorganizzazione del settore prettamente postale verrà avviata nel corso del primo trimestre del prossimo anno - spiegano ancora i sindacati - e comporterà la consegna della posta a giorni alterni sulla nostra Regione e conseguentemente una riduzione dei posti di lavoro che, ad oggi, andrà ad impattare sulle assunzioni a tempo determinato".

Questa stessa riorganizzazione "là dove è partita non ha portato né un aumento di efficienza né soddisfazione da parte dei cittadini - rilevano Scl Cgil e Cisl Slp -. La Posta va recapitata tutti i giorni e la riorganizzazione deve essere fatta con investimenti mirati alla qualità del servizio".

Da domani su tutto il territorio regionale partiranno le assemblee dei lavoratori per fare il punto della situazione. "Da tempo lamentiamo una carenza di personale legato alle uscite per pensionamento o esodo che non vengono rimpiazzate. A tutt'oggi l'Azienda non ha dato nessun tipo di disponibilità alla loro sostituzione. Tutto questo porterà inevitabilmente ulteriori disagi penalizzando il servizio quotidiano. Ciò che oggi interessa realmente a Poste Italiane è l'aspetto finanziario a discapito del resto" dicono infine Scl Gcil e Cisl Slp.

 

Marco Camilli

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