Il consigliere regionale del Gruppo Misto: "inquieta il tacito sostegno delle nuove forze di maggioranza"
AOSTA. "Sulla sentenza della Corte costituzionale in merito ad alcune deleghe della legge di riforma della pubblica amministrazione", la cosiddetta legge Madia, il presidente della Regione "nega l'evidenza". Questo il giudizio espresso da Elso Gerandin, consigliere regionale del Grupo Misto, sulle dichiarazioni fatte in consiglio regionale da Rollandin a proposito della quotazione in borsa della Compagnia Valdostana delle Acque.
Secondo Gerandin "la pronuncia della Corte è chiara ed elenca distintamente l'illegittimità costituzionale dell'articolo 18 riferito al riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche, per esempio per la Valle d'Aosta la Cva e le centraline idroelettriche partecipate dagli Enti locali". Il consigliere regionale ritiene "preoccupante per l'autonomia valdostana che la Regione non abbia fatto ricorso" e "incomprensibile che il Presidente minimizzi una sentenza favorevole della Corte costituzionale che di fatto limita le ingerenze della legge Madia su di un settore per noi fondamentale come quello dell'idroelettrico".
In conclusione per Gerandin "non c'è la necessità di negare l'evidenza per giustificare decisioni calate dall'alto, come la quotazione in borsa di CVA. Ancora una volta, inquieta il silenzio imbarazzato, o meglio il tacito sostegno, delle nuove forze di maggioranza, quelle del "cambiamento", della "condivisione" e del "condizionamento".
redazione