Cosa c'è in tv? Guida ai film della settimana dal 21 al 27 gennaio

Cosa c'è in tv? Guida ai film della settimana dal 21 al 27 gennaio

Neve, esondazioni, ghiaccio sulle strade e scosse di terremoto, un inverno iniziato con l'appellativo inverno estivo, si è tramutato in un inferno.

Non ci stiamo facendo mancare nulla. Quindi propongo, noi fortunati, che questi problemi ci hanno toccato marginalmente, di goderci insieme la visione di qualche bel lungometraggio in tivù.

Martedì 24 alle 21,15 su TV8 trasmettono 'The Millionaire'. Film drammatico ambientato in India, sviluppato all'inizio su tre, poi su due piani temporali: il flashback sulla vita di Jamal, il quiz e l'interrogatorio con il poliziotto. Ogni risposta alle domande del quiz gli sarà fornita da dettagli della sua vita travagliattissima (i flashback sono uno spaccato sensazionale sull'India degli ultimi anni). Non mi soffermo sulla trama, per evitarvi sorprese, ma gli elementi che fanno di The Millionaire un capolavoro sono molti: l'incastro narrativo, perfetto; la fotografia, così luminosa da rappresentare alla perfezione il significato del film, un vero inno alla vita; la recitazione di tutto il cast e la regia di Boyle, che non sbaglia niente, e dico, niente! (non c'è un'inquadratura già vista, il riutilizzo due volte delle stesse tecniche). Ma il talento di Danny lo conoscevamo già: oltre a quello, c'è una capacità di gestire il film, di rendere un film che in mano a un altro sarebbe stata una banalissima commediola un capolavoro, alternando scene frenetiche (durante i flashback devi letteralmente rincorrere la telecamera) a scene lente, dove si vede la sua capacità di creare tensione, cosa che sapeva già fare benissimo, e scene drammatiche. Un film perfetto. Però un film perfetto cinematograficamente non è un capolavoro: quello che rende The Millionaire un capolavoro è l'originalità dei temi, della regia e della sceneggiatura. Infatti, il film riesce a toccare tre temi fondamentali con un equilibrio perfetto tra i tre: film comico, film drammatico, film di denuncia. Questi tre significati del film si intersecano uno con l'altro, trovando l'equilibrio perfetto.

Alle 21,10 di mercoledì 25 su LA5 andrà in onda 'Match Point' per la regia di W. Allen, che liberato ormai dal contratto spielberghiano e probabilmente costretto dalla difficoltà di trovare finanziamenti per i suoi film negli Usa, compie un doppio salto mortale rispetto alla sua ormai più che consolidata tradizione narrativa. Lascia Manhattan per l'Upper Class londinese'' e (udite, udite) non ha nessun personaggio di origine ebraica nella sua sceneggiatura. Torna invece con forza sul tema dell'omicidio affrontato in modo magistrale ai tempi di Crimini e Misfatti. Una pallina da tennis che rimbalza sulla rete. Una sequenza al rallenty e una voce fuori campo accompagnano, solenni, quella pallina metafora del caos che governa il mondo. E' tutto qui, racchiuso nel fantastico e indimenticabile minuto iniziale, il senso di questo film di Woody Allen, perfetta sintesi della casualità del vivere, in cui ogni evento è frutto del caso, della fortuna, delle coincidenze ingovernabili. Con questo film Allen senbra confermare che l'umorismo è una possibile sfaccettatura del cinismo:
più accessibile e semplice ma, in fondo, della stessa matrice.

Venerdì è 27 gennaio è il 'Giorno della Memoria' e il miglior modo per passare la serata di questa terribile ricorrenza è vedere o ri-ri-rivedere 'Schindler's List' su IRIS alle 21,00. Questo film è un capolavoro assoluto. Dispiego di mezzi ed impegno massimi per restituire allo spettatore una immagine, un monumento il più verosimile possibile, all'olocausto ebraico. L'uso del bianco e nero demarca ancor più la pellicola, come se in realtà si assistesse a riprese effettuate in quel tempo e luogo. Una scelta coraggiosa, nel mondo sfarzoso della celluloide americana. Tratto dal libro di Thomas Keneally è la vera storia di Oscar Schindler, industriale tedesco, che nel 1938 capisce che è bene legarsi ai comandanti militari. Li frequenta nei locali notturni, offre bottiglie preziose. Quando gli ebrei sono relegati nel ghetto di Cracovia Schindler riesce a farsene assegnare alcune centinaia come operai in una fabbrica di pentole. All'inizio sembra sfruttarli, in realtà li salva. Di fronte alla persecuzione tremenda, il tedesco trasforma quella sua prima iniziativa in una vera missione, fino a comprare letteralmente le vite di quasi milleduecento ebrei (la famosa lista) che sicuramente morirebbero nel campo di Auschwitz. C'è anche una piccola licenza squisitamente cinematografica, quando vediamo una bambina che riesce a salvarsi dalla strage del ghetto e poi la troviamo morta su un carro nel campo: per farla riconoscere le è stato colorato il cappottino di rosso pallido. Film concepito e costruito per essere definitivo, come memoria, opera d'arte e documento.

Settimana veramente intensa; mi auguro che riusciate a vedere tutti e tre questi pezzi che fanno parte, a ragione, della migliore produzione cinematografica recente e non solo.

 

Tiziana Tuzza

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