Un fondo di solidarietà per le guide alpine morte sul lavoro

Un fondo di solidarietà per le guide alpine morte sul lavoro

Stampa

 

Attivato dall'Uvgam per sostenere economicamente i figli delle guide scomparse

AOSTA. L'ultimo è stato Alessandro Bosio, milanese di nascita e valdostano di adozione, ma la lista delle guide alpine decedute mentre svolgevano il proprio lavoro è lunga.

Professionisti della montagna che quando scompaiono lasciano sovente una famiglia e dei figli in giovanissima età a dover fare i conti non soltanto con un immenso dolore, ma anche con conseguenze economiche che le sole coperture assicurative in molti casi non sono in grado di compensare.

Per aiutare proprio le famiglie delle guide e delle aspiranti guide scomparse sul lavoro, e in particolare i figli ancora minorenni, l'Unione Valdostana Guide Alta Montagna ha attivato il fondo di solidarietà "Solidal...monte".

L'idea del fondo di solidarietà era stata lanciata dal precedente presidente dell'Ugvam, Guido Azzalea, ed è divenuta realtà con il neo presidente Pietro Giglio.

«Prima della stipula dell'accordo abbiamo già raccolto 1.200 euro» spiega Luigino Vallet, presidente della Fondazione comunitaria Valle d'Aosta che collabora all'iniziativa.

M.C.