Il tango illegal è arrivato anche ad Aosta, come in molte città italiane

Il tango illegal è arrivato anche ad Aosta, come in molte città italiane

Stampa

 

Questa sera alle Porte Pretoriane l'incontro di ballo "clandestino"

AOSTA.  Il tango illegal è un incontro libero e gratuito tra appassionati di tango che si ritrovano per ballare tango per le vie della città, in luoghi pubblici. Una milonga fuori dei consueti canoni in cui la scelta del luogo, dell'orario, della musica e del suo svolgimento è lasciata alla libera scelta degli organizzatori e spesso diversa volta per volta, come la composizione dei partecipanti.

Questa sera ad Aosta alle Portae Pretoriane, alle ore 21 un gruppo di ballerini più o meno esperti balleranno il tango illegall. Il pubblico sarà affascinato dai movimenti sinergici dei ballerini e rapito dalla musica sensuale. Vi invitiamo a partecipare. Solitamente la partecipazione ad un tango illegal o a una milonga clandestina è gratuita, e spesso c’è l’usanza di portare bibite o cibi da condividere.

Per partecipare ad un tango illegal in modo più rapido è iscriversi a qualche gruppo illegal locale su facebook, se non organizzare un tango illegal con i propri amici.

Spesso, di notte, persone di ogni ceto sociale si ritrovano nelle piazze delle città a ballare il "tango illegal" (alla spagnola, con l’accento sulla "a"). Perché sarebbe illegale? Perché è proibito ballare sul suolo pubblico senza l’autorizzazione del Comune. La musica non disturba i cittadini, anzi ne sono attratti e si lasciano coinvolgere, magari mettendosi in gioco e scoprendo di essere portati. E' un modo per avvicinare tutti a questo ballo e a questa musica appassionante.

Il tango argentino è un ballo, una musica, un canto e una cultura. E' il mito della passionalità espressa in musica. Il racconto del tango sa essere diverso perché esprime quella "fisiologia" che porta i ballerini a vivere un dialogo creativo fatto di sensorialità, percezione, istinto. Il Tango nasce tra il 1880 e il 1900 in un preciso contesto geografico, ovvero lo spazio compreso fra le due città che fiancheggiano l’estuario del Rio de la Plata: Buenos Aires (capitale dell’Argentina) e Montevideo (capitale dell’Uruguay).Nasce come ballo introverso, ballato tra uomini soli, poi danzato nei bassifondi di Buenos Aires “a dieci centesimi il giro compresa la dama”. Il tema della malinconia però non va inteso come tristezza e rassegnazione. Il Tango è legame inestricabile tra la vita e la morte, abbandono e ricongiungimento, è la nostalgia e la speranza, quindi il Tango non è morte, ma vita. La dichiarazione attribuita a Borges che il tango sarebbe “un sentimento triste che si balla” va dunque alleviata con una piccola aggiunta che ne rovescia e ne definisce compiutamente il significato. Il tango è un sentimento triste che si sublima e si racconta nella danza. Nel tango ballare un sentimento triste significa convertirlo ed elevarlo a racconto della vita. È il ballo di coppia per eccellenza, in cui non prevalgono né l’uomo né la donna: il senso è tutto nella fusione, nella sintonia, nella comunicazione dei corpi, nelle energie che si mescolano, nei respiri che si sincronizzano ai passi, nel contatto intenso e sensuale. L’uomo guida e la donna lo segue. È la danza della seduzione, della sensualità e dell’amore, drammatica, erotica, ma mai volgare. Per queste sue caratteristiche quindi, un ballo di origine argentina e uruguaiana è diventato popolarissimo in tutto il mondo conquistando schiere di uomini e donne.

crocitti-mirellax250Mirella Crocitti, una brava tanguera di Aosta, spiega: «Ballo da due anni. In questo ballo amo la possibilità di esprimere con il mio corpo le mie emozioni, qualsiasi sia il partner con cui ballo. E' la musica che mi trasporta».

Nonostante ci siano locali di tango argentino (che non è lo stesso tango di “ballando sotto le stelle”) aperti tutte le sere, il tango illegal rimane un’esperienza unica. Ci vuole qualcuno che si incarichi di portare casse e playing list, con la giusta sequenza dei diversi stili del tango. Ci vuole un pavimento liscio, perché non si può ballare con i tacchi alti su pavé o sampietrini. Anche in jeans la donna non rinuncia al gusto di indossare le scarpe da ballo con il tacco a spillo. E non può mancare il galateo del tango, che prevede l’invito della dama con un gioco di sguardi (mirada). Chiedere direttamente«vuoi ballare?» non è rispettoso. La dama ha il diritto di scegliere con un cenno della testa (cabeseo), senza essere obbligata a dire in faccia: «no, grazie». Ma, soprattutto, c’è quell’abbraccio intimo, anche tra perfetti sconosciuti, che crea un dialogo senza parole tra due persone, fatto di movimenti del corpo in cerca di un’armonia condivisa, seguendo le note di una musica malinconica. Ci vuole coraggio ad abbracciarsi così, senza essersi mai incontrati. Ma nel fidarsi di un cavaliere ignoto o di una dama con cui si balla per la prima volta, si apre un mondo di emozioni intense. E in quel momento, che può durare fino all’alba, la città attorno si trasforma in uno scenario da film.

I tangueri non sono una tribù che ama bere alcolici mentre si balla. Peggiora la stabilità delle gambe e rende il ballo meno piacevole per la partner. Ci dispiace per lo storico brandy italiano. E poi non si suona mai Piazzolla, perché non è una musica ballabile. I compositori del tango per ballare sono altri: Biagi, Di Sarli, D’Arienzo, Canaro, Troilo, Pugliese. Tutti di origine italiana.

 

Laura Uglietti