Arresto Accornero e Cuomo: tra reciproci favori «tessuto corruttivo significativo»

 

Il pm Ceccanti in conferenza stampa parla anche del caso Rini: "circostanze meritevoli di successivi approfondimenti" - VIDEO

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AOSTA. C'è un «quadro gravemente indiziario» alla base delle accuse mosse dalla Procura di Aosta nei confronti di Gabriele Accornero e l'imprenditore Gerardo Cuomo, arrestati questa mattina per corruzione e turbativa d'asta continuate e posti agli arresti domiciliari per rischio di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove. Lo ha spiegato in conferenza stampa il pm Luca Ceccanti che ha coordinato le indagini.

L'inchiesta verte su un giro di reciproci favori che coinvolgerebbe appunto Accornero, Gerardo Cuomo titolare del Caseificio Valdostano ed altri imprenditori "amici". Come spiegato dal pm Ceccanti, ad Accornero è contestata la «ripetuta strumentalizzazione del proprio ufficio e un ripetuto mercimonio delle proprie prerogative a vantaggio di soggetti amici e in primo luogo di Cuomo». In sostanza, l'imprenditore ed altri soggetti sarebbero stati favoriti nella fornitura di beni alimentari e di lavori al Forte di Bard in cambio di lavori di ristrutturazione svolti nella casa di Accornero e giustificati talvolta con fatture false predisposte dopo l'arresto, lo scorso gennaio, di Cuomo e Longarini.

 

Due gli episodi principali che formano questo «tessuto corruttivo variegato e particolarmente significativo», come lo ha definito il pm. Uno riguarda la fornitura di beni al trail 4K per cui si ipotizza la turbativa d'asta, secondo l'ipotesi della procura. La gara in questione sarebbe stata pilotata a favore di Cuomo. L'imprenditore sarebbe stato avvisato in anticipo «attraverso un accordo informale» dei contenuti della gara il cui bando che è stato successivamente predisposto «in tempi strettissimi per impedire altre partecipazioni». L'importo in questione è di poco meno di 70mila euro.

L'altro episodio riguarda il trasferimento della Deval dai locali dell'autoporto tra 2013 e 2016. Si contesta la corruzione: Accornero avrebbe operato «prima per determinare lo spostamento della Deval dai locali di Autoporto in altro luogo e successivamente, insieme ad altri, per garantire un risparmio significativo sul contratto di affitto stipulato tra Autoporto Spa e Cuomo». In questa operazione sarebbe coinvolto un consulente non valdostano «compiacente» strettamente legato al titolare del Caseificio Valdostano.

Dalle carte sono emersi lavori di ristrutturazione eseguiti da alcuni artigiani nell'abitazione di Porossan di Accornero e pagati da Cuomo. In un caso si sarebbe utilizzato l'escamotage di fatture false addebitate al Caseificio Valdostano.

Ci sono poi altri episodi entrati nell'inchiesta, come un viaggio a Londra intrapreso da Accornero come "consulente" di Cuomo per l'apertura di una sede a Londra del Caseificio Valdostano e fatto pagare al Forte di Bard.

L'ex presidente della Regione risulta uno degli unidici indagati per l'ipotesi di concorso in corruzione. L'accusa riguarda la vicenda dell'autoporto. Nei suoi confronti sono scattate persquisizioni nell'abitazione di Aosta e negli uffici in sua disponibilità.

Riguardano solo Accornero altri episodi che interessano direttamente il Forte di Bard. Si parla di lavori compiuti nel 2016 dal Forte del valore complessivo di 120.000 Euro che il consigliere delegato avrebbe affidato «agli imprenditori amici, anche attraverso preventivi fasulli forniti dagli imprenditori, ricevendo in cambio utilità che riguardano sempre i lavori alla sua abitazione», come ha spiegato ancora il pm Ceccanti.

Le indagini sono ancora in corso e Ceccanti non ha fornito altre indicazioni né comunicato se sono previsti altri arresti. Rispondendo alle domande dei giornalisti ha però aggiunto che il caso dell'assessore Rini «rientra nelle indagini in corso. Confermo che l'assessore Rini non è indagata. E' stata sentita tempo fa in procura. E' è una vicenda i cui contorni devono ssere ancora delineati: l'intervento di Cuomo e l'offerta del contratto di lavoro all'ex marito sono circostanze meritevoli di successivi approfondimenti».

 

Marco Camilli

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