Inchiesta Longarini, tre indagati nel primo filone d'indagine

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La procura milanese chiude la prima tranche di indagini sull'ex pm di Aosta e gli imprenditori Cuomo e Barathier

longariniAOSTA. La Procura di Milano ha chiuso le indagini sul primo filone d'inchiesta che coinvolge Pasquale Longarini. L'ex procuratore capo facente funzione di Aosta, ora giudice ad Imperia, è accusato di induzione favoreggiamento, rilevazione di segreti d'ufficio ed induzione indebita a dare o promettere utilità. Quest'ultimo reato è contestato anche all'imprenditore valdostano Gerardo Cuomo, titolare del Caseificio Valdostano, ed al co-titolare dell'hotel Royal & Golf di Courmayeur, Sergio Barathier.

Stando a quanto emerso dalle indagini, portate avanti dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza milanese coordinata dal pm Giovanni Polizzi, Longarini avrebbe sfruttato la sua posizione per sollecitare a Barathier la firma di un contratto di forniture tra i 70 mila e i 100 mila euro a vantaggio del Caseificio Valdostano di Cuomo. Nell'avviso di chiusura delle indagini è riportato che Longarini «abusando delle sue qualità o dei poteri di pubblico ufficiale» ed «essendo titolare di un procedimento penale a carico di Barathier, in accordo con Cuomo, sollecitava lo stesso ad effettuare forniture di prodotti dal Caseificio valdostano per l'albergo» di Courmayeur.

L'ex pm aostano avrebbe inoltre avvertito l'amico imprenditore di indagini della Direzione distrettuale antimafia di Torino di cui era venuto a conoscenza per l'incarico che ricopriva in Procura. «In qualità di pubblico ministero di Aosta», si legge nelle carte della procura milanese, nell'aprile 2015 Longarini «aiutava Gerardo Cuomo a eludere le investigazioni condotte dalla Dda di Torino» in un procedimento penale «in materia di criminalità organizzata».

 

Marco Camilli