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Furgone con tritolo, confermato il carcere per l'autista

 

AOSTA. Il giudice delle indagini preliminari ha confermato l'arresto di Agan Ramic, il franco-bosniaco di 56 anni che guidava il furgone con due chili di tritolo e due detonatori elettrici fermato lo scorso venerdì al traforo del Monte Bianco. L'interrogatorio di garanzia si è svolto nella casa circondariale di Brissogne dove Ramic è stato portato con le accuse di detenzione e introduzione nello Stato di esplosivi.

Il 56enne è seguito dall'avvocato Laura Marozzo. «Il mio assistito ha confermato le dichiarazioni» rese durante l'interrogatorio di venerdì, ha spiegato il legale. Agli inquirenti ha spiegato che l'esplosivo è stato piazzato nel furgone come "vendetta" nei suoi confronti da parte di criminali dell'Est Europa che lui aveva denunciato. «Ora dobbiamo aspettare che gli inquirenti facciano le indagini - ha aggiunto Marozzo-. Lui ha dato dei buoni spunti di lavoro, delle indicazioni importanti».

Ramic è presidente della onlus Bosna, «un'associazione umanitaria che si occupa di trasportare ex profughi e materiale per questi ex profughi, dalla Francia alla Bosnia e viceversa», ha spiegato ancora l'avvocato. Sul furgone fermato venerdì viaggiavano anche quattro passeggeri dell'Est Europa interrogati e poi rilasciati perché estranei alla vicenda.

Le indagini del pm Luca Ceccanti, sotto l'egida del procuratore capo di Aosta Paolo Fortuna.

 

Marco Camilli

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