Crisi, crolla l'edilizia valdostana: in 10 anni perso il 41% dei posti di lavoro

 

I numeri della CNA Costruzioni: cancellato il 44% delle imprese, diminuiscono gli investimenti pubblici con punte del 76%

Edilizia-grux300AOSTA. La crisi economica che ha travolto l'edilizia valdostana ha spazzato via in 10 anni quasi un quarto dei posti di lavoro, colpendo in particolare il lavoro dipendente. E' la CNA Costruzioni Valle d'Aosta a fare il bilancio del settore snocciolando una serie di numeri impressionanti ed a predire per il 2015 un possibile ulteriore peggiornamento.

I lavoratori iscritti alla Cassa Edile di Aosta nel 2008 erano 5.084 e le imprese registrate 898, nel 2014 i lavoratori risultavano 3.007 (-41%) e le imprese registrate al 30 settembre 502 (-44%). I lavoratori stranieri nel 2008 erano 1.559, nel 2014 quasi la metà, 776.

Il monte salari registrato in Cassa Edile è passato da 66,5 milioni di Euro del 2008 a 56,5 milioni di Euro del 2014, con una perdita del 15%.

Un altro dato importante riguarda il numero dei Documenti unici di regolarità contributiva (Durc) rilasciati dalla Cassa edile: necessario alle imprese per ottenere il pagamento dei lavori effettuati, nel 2014 sono diminuiti del 13,8% rispetto all'anno precedente.

Le cause, dice la Confederazione, sono da imputare al crollo degli investimenti pubblici regionali e al calo verticale del nuovo residenziale. Solo i primi sono diminuiti nell'ultimo decennio del 74% per il settore viabilità, del 76% per le infrastrutture per mobilità e reti, del 54% per l'assetto idrogeologico e del 65% per gli investimenti per il governo del territorio.

"L'impennata della percentuale di posti di lavoro persi - commenta la CNA Costruzioni - sta già causando un forte disagio ed aumentando fortemente disuguaglianza sociale, penalizzando soprattutto i lavoratori impiegati nel settore delle costruzioni. Le politiche di contenimento della spesa pubblica e la diminuzione dei servizi offerti alle persone con basso reddito sono fattori di rischio e di potenziale tensione sociale".

La CNA confronta la situazione valdostana con quella di altre zone ricche come Trento e Bolzano e fa un paragone della spesa pro-capite 2010/2014 intesa come spese correntie investimenti: "2.926 €. Trento, 3.176 €. Bolzano, 1.287 € Valle d'Aosta; la spesa corrente vede la Valle d'Aosta prima con 8.675 €uro pro-capite, Trento 5.343 €uro e Bolzano con 6.405 €uro; nello stesso periodo la provincia autonoma di Bolzano ha ridotto dell'8,5% le spese correnti e aumentato del 22,7% gli investimenti. Mentre le risorse della Regione destinate agli investimenti sono crollate la spesa corrente è rimasta sostanzialmente invariata così come i livelli occupazionali del pubblico impiego".

Al settore serve una "terapia immediata e condivisa di programmazione e di investimenti sulla salvaguardia del territorio, sull'edilizia scolastica, sulla riqualificazione delle città e dei centri storici e sulle opere di manutenzione, sulla viabilità sostenibile". La CNA Costruzioni invoca "un meccanismo per modificare ed accelerare i tempi della politica, che troppo spesso è arroccata a difesa di posizioni acquisite ed incapace di discutere se stessa, dovranno essere trovati gli strumenti perché venga superato il patto di stabilità, sbloccando i fondi già stanziati per le piccole opere. Rispettare e rendere operative le direttive europee sui tempi di pagamento (30 giorni), trovare delle soluzioni per ridurre i catastrofici effetti dello “Split payment e del Reverse Charge”, vera e propria scure per le imprese, che dal 1 gennaio 2015 si sono trasformate in veri e propri finanziatori dello Stato che per effetto delle nuove regole IVA si troverà in debito strutturale nei confronti delle imprese, che non hanno ad oggi tempi certi di recupero delle somme anticipate".

 

Marco Camilli

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