Per coprire l'ammanco si pensa all'aumento delle accise sulla benzina da giugno
La Commissione europea ha bocciato, con una nota ufficiale, l'introduzione in Italia della cosiddetta "reverse charge", il meccanismo fiscale inserito dal governo Renzi nella legge di stabilità 2015.
L'inversione contabile dell'Iva prevede che il destinatario di beni o servizi deve pagare l'imposta sul valore aggiunto al posto del fornitore. Lo scopo della norma è quello di evitare le frequenti frodi Iva, in quanto il cedente non corre il rischio di eludere il versamento dell’Iva, poiché il cessionario non può evitare di annotare l’Iva, pena la nullità della registrazione.
Secondo l'Ue "non ci sono prove sufficienti che la misura richiesta contribuirebbe a contrastare le frodi. La Commissione ritiene anzi che questa misura implicherebbe seri rischi di frode a scapito del settore delle vendite al dettaglio e a scapito di altri Stati membri".
La conseguenza più immediata di questa decisione è la creazione di un "buco" da 728 milioni di euro nei conti pubblico che dovrebbe essere coperto attraverso l'aumento delle accise sulla benzina a partire da giugno.
Clara Rossi