Dati Censis: poca fiducia nel futuro e nei politici per gli italiani

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L'ultimo rapporto pubblicato dal Censis dipinge un'Italia con scarsa se non del tutto assente fiducia nel futuro. L'inevitabile risultato è una riduzione degli investimenti, con scarsissime possibilità di veder ripartire in modo prorompente la produttività e quindi l'economia. Ma sono cambiate proprio le abitudini, che vedono gli italiani preoccupati per i propri risparmi, con poca voglia di mettersi i gioco. Qui si rileva una frattura tra giovani e anziani. I primi, che sono più poveri dei loro nonni, cercano di incrementare le entrate affidandosi alle novità e tendenze di un mercato, quello finanziario, che ha cercato degli sbocchi alternativi a Bot, buoni postali, ecc. E' cresciuta da parte dei giovani la ricerca sui miglior broker forex, ma anche come necessità per affrontare i disagi di opportunità occupazionali ancora troppo scarse, o con condizioni economiche non esaltanti.

Le persone più mature tengono i soldi su conti deposito, ma spesso mantengono contanti in casa per far fronte alle emergenze. Gli investimenti hanno quindi un'incidenza sul Prodotto Interno Lordo pari solamente al 16,6%, dietro al Regno Unito che manca di poco il 17%, ma soprattutto troppo lontana dalla prima che è la Francia con il 21,5%, la seconda ovvero la Germania con poco meno del 20% e al terzo posto della spagna con il 19,7%.

L'occupazione è moderatamente cresciuta, ma soprattutto attraverso la diffusione dei voucher, che da una parte ha realizzato un tipo di occupazione depotenziata e con bassa produttività, e dall'altra ha portato allo sviluppo soprattutto di un tipo di offerta lavorativa dequalificata. In contrazione impiegati e artigiani. A trainare l'economia sono soprattutto i settori dei servizi, il turismo e l'export. Emerge anche un cambio di abitudine di spesa: gli italiani richiedono finanziamenti per acquistare pc e smartphone, ma tagliano la spesa alimentare (circa il 51% del totale). In crescita i mutui destinati all'acquisto o surroga.

Infine dal rapporto Censis si denota una netta rottura tra il popolo e la politica:  l'89,4% dei cittadini italiani ha un'opinione nettamente negativa sui politici, e solo circa il 4% ne ha una positiva.

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