Ue: L'Italia resta fanalino di coda per la crescita 2017-18

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Rapporto di Bruxelles: pesano incertezza politica e instabilità sistema bancario. Debito sale, deficit in calo e disoccupazione scende poco

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AOSTA. Non arrivano buone notizie da Bruxelles per il Belpaese. Anche nel 2017 e nel 2018 la crescita economica dell'Italia rischia di essere la più bassa di tutta l'Unione europea. E non arrivano buone notizie neanche sul fronte del debito pubblico sempre elevatissimo. A scriverlo è la Commissione europea nel rapporto di primavera. Un rapporto che mette l'accento, tra l'altro, sull'incertezza politica che si registra dalle nostre parti e sui rischi che corre il nostro sistema bancario. Entrando nel merito, Bruxelles sottolinea che l'Italia dovrebbe crescere dello 0,9% nel 2017 e dell'1,1% nel 2018 (stime in linea con quelle dell'esecutivo Gentiloni). Nella zona euro, invece, la crescita dovrebbe essere dell'1,7% quest'anno e dell'1,8% l'anno prossimo.

L'economia italiana nel 2018 dovrebbe crescere leggermente - spiega il rapporto di Bruxelles - circa dell'1 per cento sia nel 2017 sia nel 2018 spinta da una forte esportazione e dal recupero degli investimenti. L'incertezza politica e il lento recupero di stabilità del settore bancario rappresentano rischi di un rallentamento della prospettiva di crescita italiana. Al contrario, arrivano buoni segnali dall'industria manifatturiera che potrebbe rafforzarsi grazie all'export. L'investimento nelle apparecchiature, in particolare, dovrebbe trarre vantaggio dall'estensione degli incentivi fiscali e dalla positiva politica monetaria. La crescita del consumo privato è prevista rallentare nel 2017, a causa dell'impatto della crescita dell'occupazione più lenta e dell'inflazione più elevata sul reddito reale disponibile. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dovrebbe diminuire leggermente nel 2017, mentre il rapporto debito/Pil è destinato ad ampiamente stabilizzarsi sull'orizzonte di previsione.

Guardando al Vecchio continente in generale, invece, “l'economia europea è entrata ormai nel quinto anno di una ripresa che sta ora interessando tutti gli Stati membri dell'Ue e che dovrebbe proseguire a un ritmo per lo più regolare quest'anno e l'anno prossimo. Nelle previsioni economiche di primavera la Commissione indica per la zona euro una crescita del Pil dell'1,7% nel 2017 e dell'1,8% nel 2018 (nelle previsioni d'inverno la stima era pari, rispettivamente, all'1,6% e all'1,8%). Per l'Ue nel suo complesso, la crescita del Pil dovrebbe rimanere stabile all'1,9% per entrambi gli anni (nelle previsioni d'inverno era pari all'1,8% sia per il 2017 che per il 2018).

 

Clara Rossi