Ok alla variazione di bilancio, ma l'opposizione non vota

Ok alla variazione di bilancio, ma l'opposizione non vota

 

Approvato all'unanimità dal Consiglio Valle il discusso ddl e le disposizioni collegate

AOSTA. Dopo un giorno e mezzo di dibattito, il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato la seconda variazione al bilancio della Regione di 20,7 milioni di euro e il ddl "omnibus" collegato. Le opposizioni anche in questa occasione non hanno partecipato alla votazione in forma di protesta e di conseguenza il ddl è stato approvato all'unanimità.

Il voto ha rispecchiato le posizioni fortemente contrastanti di maggioranza da una parte e di Uvp, Epav, Pd-Svda e M5s.

«Le luci di questi provvedimenti sono le assunzioni, i mutui a sostegno dell'edilizia; per gli altri interventi c'è poca chiarezza. Per la prima volta si è creata una frattura tra Regione e Enti locali», ha sottolineato il capogruppo Mauro Baccega annunciando che il suo gruppo, Epav, non avrebbe partecipato al voto.

Duro l'intervento del capogruppo del PD-Svda, Jean Pierre Guichardaz, secondo il quale «oggi questo Consiglio è stato sfregiato sia da chi non ha voluto affrontare la discussione in quest'Aula sia da parte della maggioranza, che non ha colto l'occasione per mettere in atto i principi enunciati all'atto del suo insediamento. Il Governo ha perso un'occasione: quella di porsi come il nuovo che avanza».

Anche il capogruppo dell'Uv, Ego Perron, è intervenuto per comunicare la non partecipazione al voto dei consiglieri unionisti. «Alcune considerazioni ci hanno convinto, mentre altre non hanno fatto che rafforzare le nostre perplessità - ha affermato -. Abbiamo insistito sul metodo utilizzato perché il metodo è stato sostanza in questo passaggio e la politica richiede coerenza di linguaggio. Denunciamo ancora una volta il fatto che non siamo stati messi nella condizione di dare il nostro contributo su di un provvedimento così importante, mentre avremmo voluto farlo».

Il consigliere del gruppo Misto Gerandin che ieri ha criticato la maggioranza dimettendosi dalle Commissioni di cui è componente ha sostenuto il provvedimento, ma ha comunque espresso il suo punto di vista: «voto per senso di responsabilità una legge raffazzonata, ma che comunque entrerà in vigore nei tempi corretti. Oggi sarebbe irresponsabile togliere la fiducia a questa maggioranza, ma sarò sempre libero di esprimere le mie idee, finché la Legislatura non terminerà.»

 

Elena Giovinazzo

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