Un'unica certezza sul presidio unico ospedaliero: il progetto cambierà ancora

Gli studi archeologici obbligano a ripensare l'opera mentre incombe la necessità di ristrutturare l'ex Mauriziano. E torna l'idea dell'ospedale costruito fuori Aosta

ospedale

AOSTA. Il progetto del futuro presidio ospedaliero unico subirà un ulteriore ridimensionamento tanto che della grande opera annunciata nel 2012 rimarrà probabilmente ben poco. E' l'unica certezza emersa nel corso del dibattito che si è sviluppato questa mattina in Consiglio regionale.

L'occasione è stata una mozione (bocciata con 28 astensioni) illustrata da Roberto Cognetta (M5s) per abbandonare definitivamente l'attuale iter e ripensare all'intera opera nel corso della prossima legislatura. Il progetto «è di fatto morto» ha sentenziato il consigliere citando una relazione della Corte dei conti che evidenzia come gli investimenti destinati all'opera siano stati tolti e spostati dall'amministrazione regionale per altri scopi. «Con la sanità che offre servizi non all'altezza dello standard qualitativo e con gli investimenti pari a zero, ormai non serve più portarlo avanti», ha affermato.

«Già ora ci viene detto che con la riduzione del progetto avremo problemi legati all'area adibita agli spogliatoi e mancanza di spazi per le camere operatorie ed è più che probabile che ci saranno altre "sorprese", altri reperti di valore», ha sottolineato nel dibattito Elso Gerandin (CC-Mouv). Il nuovo ospedale progettato è già "menomato", ha detto in sostanza Gerandin, e lo sarà ancora di più in futuro quindi non ha senso continuare in questa direzione. «Non possiamo continuare a sprecare denaro e non dare risposte».

Nuovo ospedale fuori Aosta
Per Gerandin una possibile soluzione è virare verso l'ampliamento ad ovest, zona camera mortuaria.Per Alpe invece si potrebbe ripensare al presidio ospedaliero unico costruito fuori dalla città, bocciato dai valdostani col referendum del 2012. «Tutte le grandi direttive vanno nel senso di riportare gli ospedali fuori delle città. Questo permette una modularità delle strutture e una migliore condizione per i pazienti», ha sottolineato Morelli (Alpe) dopo aver ricordato le spese sostenute per l'acquisto del parcheggio interrato «strapagato» e per la costruzione del tunnel di collegamento.

Già spesi 15 milioni
Anche Alberto Bertin (CC-Mouv) si è detto a sostegno della mozione per evitare altro spreco di risorse pubbliche. «In diverse occasione è sottolineato che difficilmente si sarebbe riuscito a realizzare l'opera per delle difficoltà oggettive. Soltanto con i progetti sono stati spesi finora 6 milioni e se aggiungiamo i lavori preparatori siamo intorno ai 15 milioni e di fatto ancora oggi nulla è stato fatto. Questo dispendio di risorse ha condizionato anche l'evoluzione della sanità valdostana», ha osservato.

Incognita ritrovamenti
La mozione alla fine è stata bocciata anche da parte dell'opposizione ma, come detto, la discussione ha consentito di fare un po' di luce sul futuro. L'attuale progetto sarà cestinato perché le indagini archeologiche compiute finora, che tra l'altro non ancora concluse, dicono che c'è un'alta probabilità di effettuare nuovi ritrovamenti lì dove dovrebbe sorgere la nuova ala in direzione viale Ginevra. Dopo la revisione del 2014 che ha già rimpicciolito l'ospedale nuovo, questa seconda riprogettazione andrà a togliere altro spazio.

«Nella zona rimasta c'è ancora la possibilità di rivedere il progetto esistente - ha assicurato il capogruppo dell'Uv, Augusto Rollandin -. Si tratta di risposizionare l'area ospedaliera. Gli approfondimenti archeologici vanno terminati e dovrà esserci un nuovo progetto che ne tenga conto».

Sulla stessa linea l'assessore alla Sanità Luigi Bertschy: «Nessuno intende procedere con uno sperpero di risorse. Il governo e io personalmente stiamo agendo per completare gli elementi di dubbio che ci sono oggi e procedere con l'affido dell'incarico di riprogettazione. In questo fine legislatura non si faranno altre scelte se non completare entro il 2018 queste valutazioni».

Ristrutturazione necessaria
A tutte queste incertezze si sommano infine i problemi della parte vecchia dell'ospedale con le nuove normative sulla sicurezza. Urge una ristrutturazione che non può essere fatta. «Il problema è da affrontare con attenzione - ha avvertito l'assessore -. Al di là di dove si realizzerà la parte nuova, la questione delle normative antisismiche rimane un elemento da valutare e discutere».

 

Clara Rossi

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