La questione migranti asso nella manica per un governo leghista in Valle d'Aosta?

Stampa

 

Sull'ex hotel Lanterna potrebbe giocarsi una partita più grande del solo progetto di riconversione

 

ex hotel Lanterna

AOSTA. Un eventuale governo regionale a trazione leghista potrebbe sfruttare l'affinità politica con Roma per assicurarsi una carta in più da spendere sul tavolo delle consultazioni della nuova maggioranza regionale? E' una domanda che in molti si pongono e qualche indicazione potrebbe arrivare dal modo in cui si svilupperà il caso dell'ex hotel Lanterna di Saint-Pierre.

 

Il progetto di trasformare l'albergo abbandonato in un centro di accoglienza e smistamento per 250 migranti e richiedenti asilo è in piedi da qualche anno e il cambio di governo in parlamento potrebbe portare un cambio di rotta. O questo è quanto in tanti sperano visto il nuovo atteggiamento dell'Italia verso le navi delle ONG che trasportano i migranti nei porti italiani (vedi il caso Aquarius).  In questo quadro, la capacità di una forza politica valdostana di parlare la stessa "lingua" del governo nazionale può essere utilizzato come asso nella manica nelle trattative per Palazzo regionale.

«Noi ci opponiamo chiaramente alla costruzione di questo hub» dice ad Aostaoggi.it la leghista Nicoletta Spelgatti, possibile candidata a presidente della Regione. Spelgatti assicura che la situazione dell'ex Lanterna a Roma è già nota da tempo. «Abbiamo già mandato tutte le comunicazioni al ministro dell'Interno», spiega, e «ora che è cambiato (il ministro, ndr), stiamo aspettando di avere delle risposte».

Ieri il senatore Albert Lanièce (UV) ha annunciato la presentazione di una interrogazione urgente al ministero dell'Interno per sapere cosa ne sarà dell'ex Lanterna. E le risposte che arriveranno in Senato potrebbero avere ripercussioni anche su Palazzo regionale.



Marco Camilli