Asili nido, l'assessore Certan apre all'ipotesi di accreditamento

Da valutare benefici e svantaggi della proposta di erogare voucher alle famiglie

Chantal CertanAOSTA. Il governo regionale sta valutando la proposta di attivare un sistema di accreditamento degli asili nido esistenti in Valle d'Aosta, sia pubblici sia privati. Lo ha fatto sapere l'assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Chantal Certan, intervenendo oggi in Consiglio regionale a proposito dell'imminente chiusura de La Farfavola ad Aosta.

L'accredito rappresenterebbe una forma di finanziamento indiretto. La Regione, anziché erogare contributi alle strutture, rilascerebbe dei voucher che le famiglie potrebbero spendere nell'asili nido preferito.

«Il sistema sarebbe possibile», ha affermato Certan rispondendo ad una interpellanza illustrata dalla consigliera Daria Pulz (Impegno Civico). L'uso dei voucher, ha anche detto, potrebbe essere esteso da Aosta (comune in cui si ipotizza di far partire la sperimentazione) a tutta la regione.

«Trasformare il finanziamento dei nidi da diretto a indiretto potrebbe favorire l'uniformità di servizi e allo stesso tempo migliorarli, ed inoltre cosentirebbe di mantenere in attività le strutture dei privati che oggi non beneficiano di finanziamenti», ha sottolineato Certan. E' però indispensabile valutare anche i possibili riflessi negativi come la «capacità delle strutture pubbliche di rimanere sul mercato che dipenderà a quel punto dal progetto educativo proposto, dalla competitività, dalla flessibilità e da altri fattori». I nidi pubblici garantiscono 652 degli 844 posti esistenti in Valle d'Aosta: se dovessero perdere la sfida della concorrenza con i privati e chiudere i battenti, tante famiglie ne risentirebbero e la Valle scenderebbe al di sotto degli standard europei nell'erogazione dei servizi alla prima infanzia.

Ancora in risposta all'interpellanza di Impegno Civico, l'assessore ha riferito che per organizzare un sistema come l'accreditamento servirà prima «un confronto con gli enti locali, una norma che deroghi alle disposizioni delle leggi regionali e l'adozione di una deliberazione di giunta con le direttive per l'eventuale sperimentazione. E' ancora presto per fare valutazioni sulle tempistiche», ha infine affermato.

 

Elena Giovinazzo

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