I consiglieri regionali dicono "no" alla riduzione degli stipendi

 

Voto contrario o astensioni bipartisan contro una serie di emendamenti di Alpe, M5s e PD

 

AOSTA. Tra gli emendamenti discussi e bocciati ieri dal Consiglio regionale alla Finanziaria e al disegno di legge sul bilancio di previsione 2015-2017, alcuni riguardavano la riduzione dei costi della politica.

Consiglio-regionlogoLe proposte sono giunte da Alpe, Movimento 5 stelle e Partito Democratico - Sinistra VdA prevedevano, con formule un po' diverse tra loro, di abbassare stipendi o indennità di consiglieri, assessori e dirigenti.

Decisamente contrariato il capogruppo del M5s, Stefano Ferrero. «Solo i tre colleghi del Pd hanno votato a favore il nostro emendamento sul taglio agli stipendi dei consiglieri e assessori, tutti gli altri astenuti: nemmeno il coraggio di votare contro, che vergogna» ha detto commentando i soli 5 "sì" incassati dalla proposta a fronte di 30 astensioni.

E' andato ancora peggio il terzo emendamento dei grillini - bocciato con 2 "sì", 18 "no" e 15 astenuti - per abolire i fondi ai gruppi consiliari. Ferrero in Aula ha richiamato l'inchiesta della Procura di Aosta che ha portato a 25 rinvii a giudizio, ma la proposta non è stata condivisa né dalla maggioranza né dall'opposizione.

Non è invece stato sottoposto a votazione un altro emendamento che secondo i calcoli del Movimento avrebbe fatto risparmiare 2,7 milioni di euro da reinvestire in contributi alle famiglie, servizi socio-assistenziail e all'infanzia e all'imprenditoria. Si trattava di intervenire sui compensi dei dirigenti della Regione e delle società partecipate in modo che non superino i compensi dei consiglieri regionali, ma l'iniziativa ha ricevuto parere sfavorevole tecnico-finanziario. Illustrando il testo all'Assemblea Ferrero ha tra l'altro chiesto l'intervento del presidente del Consiglio Valle perché il parere sfavorevole delle strutture regionali non era motivato, come invece avrebbe dovuto essere. Un problema, ha risposto Marco Viérin, che è stato segnalato anche in altre occasioni e su cui si cercherà di intervenire.

Sul tema costi della politica infine l'Ufficio di Presidenza ha annunciato di voler presentare entro il 30 aprile una proposta di legge.

 

redazione

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