Sisma, donazioni italiani "congelate" finché burocrazia non sbloccherà i fondi

Sisma, donazioni italiani "congelate" finché burocrazia non sbloccherà i fondi

 

Question time alla Camera della deputata 5s Castelli: "i soldi servono ora"

ROMA. Le donazioni degli italiani sul sisma sono "congelate" in attesa che la burocrazia sblocchi i fondi e li metta a disposizioni delle popolazioni terremotate. La conferma arriva dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro che ha risposto a un'interrogazione alla Camera presentata da M5S.

Le donazioni raccolte tramite il numero solidale nonché i versamenti sul conto corrente bancario attivato dal Dipartimento della protezione civile «confluiscono nella contabilità speciale intestata al commissario straordinario aperta presso la Tesoreria dello Stato. Al termine della raccolta delle donazioni, che è tuttora in atto, le somme saranno trasferite ai fini della realizzazione di interventi per la ricostruzione e per la ripresa dei territori colpiti da eventi sismici. Ovviamente, il commissario informerà il comitato dei garanti. Quindi, è esclusa ogni utilizzazione per fini emergenziali». ha precisato il ministro.

La deputata 5 Stelle Laura Castelli che ha presentato il question time alla presidenza del Consiglio per sapere se e come siano stati utilizzati fino ad ora i 28 milioni di euro in donazioni raccolti dalla protezione civile non ci sta ad aspettare: «Se di fronte alla situazione drammatica che sta vivendo il centro Italia il governo ha deciso di abdicare al proprio ruolo farebbe meglio a farsi da parte. Oggi in Aula il ministro Finocchiaro ci fa sapere che i soldi delle donazioni che sta raccogliendo la Protezione Civile per le popolazioni colpite dal sisma sono ancora fermi e lo saranno fino a quando la macchina della burocrazia non avrà concluso i suoi tortuosi passaggi. Ma l’emergenza è adesso, non tra qualche mese».

Secondo la Castelli «la risposta del governo è da far cadere le braccia: tutto un rimando di competenze e di atti burocratici. In sostanza, quei soldi al momento non possono essere toccati perché così prevede un precedente protocollo siglato con le società di telefonia che raccolgono gli sms solidali. La raccolta si chiuderà, a meno di proroghe, il 29 gennaio e solo dopo quella data la Protezione Civile, in accordo con le Regioni, potrà valutare nello specifico il possibile utilizzo di quei fondi. I progetti emersi, infine, saranno sottoposti alla valutazione di un comitato dei garanti. Una procedura incredibilmente lenta che stride rispetto all’emergenza. Paradossalmente la solidarietà degli italiani viene tenuta in ostaggio dalla burocrazia».

 

Clara Rossi

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