Casinò, continua il dibattito per lo stop ai licenziamenti collettivi

Casinò, continua il dibattito per lo stop ai licenziamenti collettivi

 

Presentato emendamento a risoluzione, ma non ci sono i voti per l'iscrizione all'odg. Chatrian: "state facendo gli struzzi"

AOSTA. La risoluzione depositata in Consiglio Valle per sospendere la procedura dei licenziamenti collettivi al Casinò è stata emendata. Lo ha annunciato questa sera in aula Albert Chatrian (Alpe) dopo aver acquisito un parere legale.

L'iniziativa chiede «al presidente della Regione, in possesso delle deleghe, di verificare presso la Casinò Spa l'esistenza delle condizioni finanziarie per la sospensione immediata» dei licenziamenti collettivi «prima di procedere a rimettere il proprio incarico».

In aula tuttavia è ancora in corso la discussione sull'iscrizione o meno della risoluzione all'ordine del giorno. Servono 24 voti su 35 ma l'assessore Marguerettaz ha annunciato, per conto di Uv, Pd e di parte del gruppo di Stella Alpina, il non voto sull'iscrizione.

«Oggi decidete di fare gli struzzi, avete paura di confrontarvi» ha accusato Chatrian annunciando l'emendamento.

Nel susseguirsi di interventi ha preso la parola, tra gli altri, l'assessore alla Sanità Laurent Viérin che interviene dai banchi dei consiglieri anziché da quelli del governo: «Le risoluzioni sono sempre state accettate, è abbastanza grave che questo Consiglio si sottragga alla discussione politica. Questo - ha dichiarato - è un grande segno di debolezza».

Il consigliere di Pnv Fosson ha ribadito il concetto, più volte sentito oggi, sul fatto che «non esiste più numericamente una maggioranza in quest'aula che possa condurre la Valle d'Aosta alla soluzione dei problemi. Si vuole prendere tempo, ma la Valle ha dei problemi molto urgenti» ha dichiarato.

Intervenendo sull'emendamento, il presidente della Regione Rollandin ha poi spiegato che la nuova versione «va a chiedere di effettuare una verifica che è già stata fatta. Se c'erano i soldi, l'amministratore non avrebbe preso quel provvedimento. Lo ha dovuto fare perché la liquidità non è adeguata».

 

redazione

 

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