Perron: «non è stata la figura super partes che ci aspettavamo». Rosset rifiuta
AOSTA. L'opposizione in Consiglio regionale ha chiesto le dimissioni del presidente dell'assemblea, Andrea Rosset, che non sono arrivate.
«Chiedevamo un gesto di buon gusto istituzionale, quello di fare un passo indietro, per ragionare su un ufficio di presidenza condiviso nella sua globalità. Lei risponde che non darà le dimissioni: ne prendiamo atto, ma le ricordiamo che altri si sono dimessi in passato per fare posto a lei». Lo ha affermato il capogruppo dell'Uv Ego Perron al termine della sospensione dei lavori per la riunione dei capigruppo chiesta proprio da Perron.
Perron ha accusato Rosset di non aver «garantito l'imparzialità e l'equidistanza» nel gestire gli ultimi passaggi dell'assemblea, a partire dalla decisione del 10 marzo scorso di far iniziare la riunione del consiglio che ha portato al ribaltamento degli equilibri politici ed all'insediamento del nuovo governo Marquis.
«Lei non è stata la figura super partes che ci aspettavamo. Serviva sensibilità, garbo e buongusto in certi passaggi nel tenere conto delle esigenze della minoranza» ha detto Perron. Il capogruppo dell'Uv ha precisato che la minoranza «non intendeva avanzare nessuna candidatura (alla presidenza, ndr): sarebbe andata bene anche una persona proposta dalla maggioranza, che non fosse lei, che avremmo anche votato per partire con un ragionamento condiviso».
Sullo stesso tono le dichiarazioni del capogruppo del PD-Svda, Jean-Pierre Guichardaz. Le dimissioni del presidente del Consiglio sarebbero «un atto finalmente di responsabilità», ha detto, perché Rosset «ha esercitato le sue funzioni a beneficio della nuova maggioranza» e dunque «non mette il Consiglio nelle condizioni di funzionare al meglio e di operare serenamente».
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