Casinò, il piano di rilancio inizia l'iter in Consiglio regionale

 

Morelli (Alpe): dibattito in Commissione con toni moderati. Perron (Uv): tante belle parole ma nessuna proposta concreta

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AOSTA. Il piano di ristrutturazione aziendale della Casinò de la Vallée è approdato oggi sul tavolo della Commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale. Le audizioni in programma erano quelle del presidente della Regione Marquis e dell'assessore al bilancio e società partecipate Albert Chatrian, ma all'incontro erano presenti anche l'amministratore unico Di Matteo della società e i professionisti che si sono occupati di preparare il documento.

La presidente della Commissione, Patrizia Morelli (Alpe), riassume così il lavoro svolto oggi: «L'audizione è stata chiarificatrice dei contenuti del Piano di ristrutturazione. Il dibattito in Commissione è stato corretto, dai toni moderati. È evidente che si confrontano due visioni diverse nell'affrontare il tema Casa da gioco di Saint-Vincent: quella della maggioranza attuale per la quale l'iniezione di risorse pubbliche è subordinata alla presentazione del Piano e alla verifica dei risultati dello stesso e quella del governo precedente che destinava nuovi finanziamenti a titolo di ristoro».

Le audizioni proseguiranno nei prossimi giorni. Giovedì 18 sarà il turno delle parti sociali. Saranno sentiti anche il Comune di Saint-Vincent e i professionisti dei settori giochi, alberghiero e congressuale.

Intanto Andrea Padovani (gruppo misto) è stato nominato relatore del ddl sul finanziamento da 20 milioni di Euro a favore del Casinò legato al Piano di ristrutturazione aziendale. «Si tratta di un programma solido che può essere attuato - commenta il consigliere-relatore -. Per certi aspetti è anche una piccola rivoluzione: ora bisogna approvarlo, applicarlo e vedere quali risultati porterà».

Scettica invece la minoranza. «Al momento nulla di nuovo - dice il capogruppo dell'Uv, Ego Perron - Il tanto decantato cambiamento non ha prodotto nulla di che, se non un gruppo abnorme di consulenti che costano all'azienda centinaia di migliaia di euro per produrre un piano di 90 pagine che contiene tante belle parole, ma non proposte concrete, tangibili, immediate per recuperare se non l'intervento immediato dell'amministrazione regionale».

 

E.G.

 

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