Il movimento critica il "premio abnorme" di maggioranza e la "grettezza" della classe politica valdostana
AOSTA. Il "triste teatrino" andato in scena in Consiglio regionale con l'approvazione a larga maggioranza della nuova legge elettorale "non fa altro che confermare la natura gattopardesca del ribaltone, tutto è cambiato perché nulla, cioè la spartizione del potere, cambi". Lo afferma, in una nota, l'Altra Valle d'Aosta.
Il movimento è lapidario nei suoi commenti: "Una legge ignobile ha sostituito una brutta legge. Il premio abnorme, con i voti arrivi a 15 consiglieri, te ne regaliamo 6, va contro ogni principio di rappresentanza in nome di una governabilità che non esiste". Inoltre "il disinteresse, quando non fastidio, con cui è stata liquidata la rappresentanza di genere, poi, è il simbolo di una classe politica locale di una grettezza rara. La "mancetta" del 30% di donne in lista è offensiva", accusa l'Altra VdA. Infine "pur in presenza di maggioranza bulgara, mantenendo uno sbarramento altissimo teniamo fuori i movimenti che senza soldi e senza visibilità cercano di rappresentare la moltitudine di persone che non vanno più a votare".
"Complimenti - conclude la nota -, l'ex presidente Rollandin non poteva chiedere di meglio, l'avesse proposta lui, questa legge, sarebbe stato accusato di essere un despota".
redazione