L'iniziativa bocciata a maggioranza durante l'esame della petizione organizzata a Etroubles e Saint-Oyen
AOSTA. E' stata discussa ieri dal consiglio regionale la petizione, sostenuta da quasi 1.200 firme, contro la realizzazione di una centralina idroelettrica privata nel vallone di Menouve, tra Etroubles e Saint-Oyen. L'aula ha preso atto della relazione delle commissioni III e IV che si sono occupate di esaminare la petizione e votato una risoluzione che impegnava il governo regionale a non rilasciare la subconcessione di derivazione dell'acqua per il progetto attuale e per eventuali varianti. L'iniziativa è stata respinta con 21 voti contrari di Uv, Sa e Pd-Svda e 13 favorevoli di Alpe, Uvp e M5s.
«L'impianto in questione - ha commentato Alberto Bertin di Alpe - si colloca su di un'asta torrentizia che vede già altri due impianti. Da Menouve ad Aosta, praticamente senza soluzione di continuità, si susseguono impianti e il corso d'acqua rischia di essere totalmente intubato lasciando solo il minimo vitale, che sappiamo spesso non essere rispettato. Inoltre nella zona sono già presenti diversi impianti e altri cinque sono in progettazione». Secondo Bertin l'impianto di Menouve «oltre a mettere in pericolo l'approvvigionamento degli acquedotti, condiziona lo sviluppo agricolo e turistico ambientale della zona».
Nel dibattito è intervenuto anche Giuseppe Isabellon (Uv), presidente della IV commissione. «I proponenti della centralina - ha spiegato - hanno manifestato la volontà di cambiare progetto per non condizionare l'approvvigionamento di acqua da parte degli aventi diritto e in Commissione hanno illustrato una possibile nuova ipotesi, non ancora presentata. I Consorzi di miglioramento fondiario non saranno penalizzati - ha aggiunto - e potranno continuare ad effettuare prelievi di acqua e potranno accedere a mutui per realizzare investimenti per le strutture agricole».
C.R.
