Vaccini, sondaggio Aostaoggi: 80% è favorevole a renderli obbligatori

Vaccini, sondaggio Aostaoggi: 80% è favorevole a renderli obbligatori

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Intevista all'assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali Luigi Bertschy

AOSTA. Siete favorevoli a rendere obbligatori i vaccini per l'iscrizione a scuola? Questa la domanda a cui vi abbiamo invitato a rispondere attraverso il sondaggio sull'app di Aostaoggi.it. Gran parte di coloro che hanno votato, l'80 per cento, si è detto favorevole, l'11,3 per cento si è detto contrario e l'8,8 per cento ha votato "non so". Si tratta ovviamente di un sondaggio che non ha valori statistici ma che può comunque fornire un'indicazione su come la pensano i valdostani su questo tema.

Abbiamo chiesto un parere anche all'assessore regionale competente, Luigi Bertschy, con una breve intervista che riportiamo di seguito. Nel frattempo sull'app (scaricabile gratuitamente) è già stato attivato un nuovo sondaggio sulla legittima difesa.

 

I media nazionali e internazionali scrivono e parlano dell'allarme vaccini in Italia e delle malattie assopite che sono tornate a colpire con numeri da dopo guerra. Quale è il suo pensiero?

Bertschy: L'avvento dei vaccini ha consentito di ridurre la diffusione di malattie gravi e mortali o addirittura di eliminarle dal mondo, come è avvenuto per il vaiolo. Penso quindi che la vaccinazione sia un metodo efficace, sicuro e necessario a mantenere queste malattie in uno stato di "assopimento" come dice lei; malattie pericolose non solo per il soggetto non vaccinato ma anche per la popolazione, che ora vede abbassarsi la protezione che ci si è assicurati nei precedenti decenni, e che ha permesso di evitare la diffusione epidemica di queste malattie.

Lei è favorevole o contrario nel rendere obbligatori i vaccini essenziali per iscriversi nelle scuole materne e elementari?
Bertschy: L'argomento è molto delicato e a mio avviso imporre senza che tutti abbiano pari informazione può limitare la portata della decisione. Credo inoltre che una scelta come questa non può essere lasciata solo alla singola decisione delle regioni perché, visto il naturale spostamento delle persone su tutto il territorio, si rischia di indebolirne fortemente la complessiva azione di tutela. Sono certo che vista la situazione attuale sia necessaria una campagna efficace di informazione, come previsto dal piano vaccinale 2016/2018, che raggiunga le scuole in modo che i genitori siano a conoscenza di fatti provati che attestino la sicurezza e l'efficacia dei vaccini. Bisogna ricordare che a volte le persone contrarie alla vaccinazione lo sono per timori nei confronti dei possibili effetti che tali farmaci possono avere. Ed è per questo che opportuno un percorso che insegni loro a non avere paura delle conseguenze di un vaccino, ma piuttosto di quelle che si rischiano non vaccinandosi. Una volta consentita tale opportunità alla popolazione, a questo punto considerata informata, la discussione sull'obbligatorietà della vaccinazione avrà sicuramente un altro peso.

Nel nostro sondaggio oltre l'80% dei votanti è a favore dell'obbligatorietà delle vaccinazioni. Pensa che la Valle d'Aosta sia in media con il pensiero nazionale o che sia una eccezione?

Bertschy: Tale discussione a livello nazionale è stata generata dall'attuale situazione epidemiologica relativa al morbillo/rosolia. Dal 1° gennaio al 2 aprile 2017 sono stati segnalati 1333 casi di morbillo, di cui l'88% non vaccinato, da 19 regioni. In Valle d'Aosta vi è al momento una situazione favorevole in quanto l'ultimo caso di morbillo segnalato è del 2014 e non c'è stato alcun caso di rosolia congenita nell'ultimo decennio. Immagino comunque che anche la Valle d'Aosta non differisca, in termini di sensibilità e attenzione, dal resto della popolazione italiana su questo tema. Mi sembra infine corretto ricordare che da noi le coperture per le vaccinazioni che sono già definite obbligatorie, come l'antipolio e l'antidifterite, sono buone e sfiorano il 94%.

 

Marco Camilli