L'Herpes zoster o Fuoco di Sant’Antonio

Rubrica a cura del dott. Franco Brinato

Perché parlare di Herpes zoster

L’herpes zoster è una malattia infettiva, molto diffusa e aggressiva, causata dalla riattivazione di un virus presente in forma inattiva nell’organismo. Colpisce in Italia circa 150.000 persone l’anno, in media una persona su quattro sviluppa la malattia nel corso della vita. La frequenza dei casi aumenta con l’età e circa la metà dei soggetti che vivono fino a ottantacinque anni ne è colpita.

La malattia è caratterizzata da lesioni della pelle molto dolorose e costringe gli individui che ne sono affetti, a lunghe terapie farmacologiche con rischio elevato di effetti collaterali e gravi complicanze e accessi frequenti in pronto soccorso, dove non di rado la diagnosi viene formulata.

herpes-zosterQual è la causa?

Il microorganismo responsabile dell’herpes zoster, noto anche come fuoco di Sant’Antonio, è il virus varicella zoster, responsabile della varicella in età pediatrica. Dopo la guarigione dalla varicella, il virus rimane confinato nell'organismo sfuggendo all’aggressione del sistema immunitario, localizzandosi
successivamente nel sistema nervoso centrale, nei nervi sensitivi del midollo spinale e dei nervi cranici, dove rimane inattivo per molto tempo e a volte per l’intera vita.

Quali fattori favoriscono la riattivazione del virus?

L’età avanzata, malattie che riducono le difese immunitarie, AIDS, tumori, uso di farmaci immunosoppressori, interventi chirurgici e stress psicofisico sono tutte cause scatenanti. Anche l’esposizione intensa al sole può riattivare il virus.

Quali sono i sintomi della malattia?

L’Herpes zoster è caratterizzato dalla comparsa sulla pelle di numerose macchie rosse, piane o rilevate, molto dolorose. Le lesioni sono monolaterali ed evolvono rapidamente in vescicole, che in 10-12 giorni si trasformano in croste e cadono in 2-3 settimane. La comparsa dello sfogo cutaneo è spesso preceduta, 48-72 ore prima o alcune volte due settimane prima da arrossamento cutaneo e senso di formicolio, intorpidimento e prurito, nell'area in cui compariranno le vescicole.

Le lesioni si localizzano maggiormente nell'area del torace e lungo le coste, ma possono comparire anche in altre zone del corpo. Una tipica localizzazione è la faccia, la bocca, la lingua, l’orecchio e l’occhio. Tale manifestazione detta zoster oftalmico si verifica nel 10-20% degli individui ed è la forma più aggressiva in quanto può determinare gravi lesioni dell’occhio fino alla cecità e altre complicanze.

Esiste il rischio di reinfettarsi dopo aver avuto l’herpes zoster?

Il fatto di aver sviluppato il fuoco di Sant'Antonio nell’arco della vita non protegge in alcun modo da successive riattivazioni. Il virus si può riattivare ogni qual volta le difese immunitarie si abbassano.

L’Herpes zoster è contagioso?

Il soggetto comincia a essere contagioso solo quando compaio le vescicole dove è presente un’alta concentrazione del virus. Il contagio avviene tramite il contatto diretto con il fluido contenuto nelle vescicole e cessa di esserlo quando le stesse evolvono in croste secche.

n soggetto con Herpes Zoster può trasmettere l'infezione soltanto a individui che non hanno mai contratto l'infezione primaria, cioè la varicella, o che non sono stati vaccinati per questa malattia. In caso di contagio questi individui non immunizzati non svilupperanno il fuoco di Sant'Antonio, bensì la varicella.

l contatto con il virus non causa la riattivazione del virus nell’organismo. Solo quando le difese immunitarie si riducono, il virus si può riattivare e provocare la malattia.

Quali sono le complicanze?

La complicanza più frequente dell’Herpes zoster è la nevralgia post-erpetica. Si tratta di un dolore cronico, lancinante, spesso scarsamente recettivo ai comuni farmaci analgesici. Il dolore è localizzato nella sede delle lesioni e perdura per mesi o anni, lasciando la zona interessata molto sensibile. Gli anziani sono i più colpiti da tale complicanza.

Lesioni della cornea e della retina dell’occhio, con rischio di cecità, sono complicanze non rare nell’herpes zoster oftalmico.

Altre complicanze, più probabili nei soggetti immunocompromessi, sono l'infezione polmonare e del sistema nervoso centrale, responsabili di gravi insufficienze respiratorie e disabilità motorie e intellettive.

Uno studio recente ha messo in relazione l’herpes zoster con l’ictus, il rischio è più elevato negli individui colpiti da herpes zoster oftalmico.

Come ci si accorge di essere colpiti dall’herpes zoster?

L’arrossamento della pelle monolaterale e la successiva comparsa di vescicole e di dolore intenso, lancinante anche al solo sfioramento, localizzato al dorso, al torace o al volto, devono far sospettare a una lesione da herpes zoster, soprattutto se si manifestano in individui anziani o debilitati. In questi casi è necessario sottoporsi a visita medica e in caso di conferma, deve essere iniziata velocemente la terapia farmacologica, soprattutto in caso d’interessamento delle strutture dell’occhio.

Si può prevenire l’herpes zoster?

La riduzione dello stress psicofisico, un apporto di vitamine con un’alimentazione equilibrata ricca di frutta e verdura, il controllo dell’insonnia riducono il rischio d’infezione.

Le misure igieniche atte a prevenire il contagio comprendono anche la copertura delle lesioni, l’evitare di toccare direttamente la lesione, il lavarsi frequentemente le mani, il non condividere gli asciugamani.

Oltre a queste norme comportamentali, è disponibile, negli ultimi anni, un vaccino che ha ridotto l'incidenza della malattia del 51,3%. Il vaccino è consigliato a individui con età pari o maggiori di sessanta anni, indipendentemente dal fatto che abbiano avuto o no la varicella o il fuoco di Sant’Antonio. Il vaccino contiene una forma attenuata del virus della varicella-zoster che stimola il sistema immunitario ad agire specificamente contro il virus. Come risultato, il vaccino contribuisce a controllare la riattivazione e la replicazione del virus dentro l’organismo, permettendo così di prevenire lo sviluppo dell’herpes zoster e della nevralgia post erpetica, la complicanza più temibile.

Quale trattamento farmacologico è disponibile?

La terapia specifica contro l’herpes zoster sono i farmaci antivirali. L’utilizzo di questi farmaci ha dimostrato di accelerare la guarigione, ridurre l’intensità e la durata del dolore e le complicanze. Il trattamento è tanto più efficace quando più precocemente è iniziato. Normalmente la terapia andrebbe fatta entro le settantadue ore dalla comparsa dei sintomi e soprattutto negli individui ad alto rischio di complicanze, anziani e individui debilitati. Nonostante l’inizio precoce della terapia antivirale, molti pazienti vanno incontro a un dolore persistente e a peggioramento della qualità della vita.

Il trattamento dell’herpes zoster ha come obiettivo non solo l’inattivazione del virus, attraverso l’uso degli antivirali, ma soprattutto la riduzione del dolore, tramite l’impiego di antinfiammatori e analgesici. Inoltre le lesioni devono essere disinfettate per evitare superinfezioni batteriche e il contatto con gli indumenti.

Conclusioni

Il fuoco di Sant’Antonio (herpes zoster) è un’infezione provocata dalla riattivazione del virus della varicella-zoster, responsabile della varicella in età pediatrica. Colpisce la metà dei soggetti che vivono fino a ottantacinque anni, ma non è infrequente nelle fasci d’età più giovani. Causa diverse complicanze e la più frequente e temuta è la nevralgia post-erpetica, caratterizzata da dolore cronico che dura diverso tempo e in alcuni casi tutta la vita, con grave disabilità e riduzione della qualità della vita.

Norme comportamentali, ma soprattutto l’utilizzo del vaccino nelle persone di età superiore ai sessanta anni,
contribuisce a controllare la riattivazione e la replicazione del virus, prevenendo la malattia e le sue complicanze.

 

dott. Franco Brinato
specialista in medicina d’Emergenza Urgenza e Dirigente medico di distretti sanitari 3 e 4 dell'Usl Valle d'Aosta

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