La salute su Aostaoggi.it: il Pronto Soccorso, come funziona e come utilizzarlo

A cura del dott. Franco Brinato

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Cos'è il Pronto Soccorso?
Pronto Soccorso (PS) rappresenta l'interfaccia tra ospedale e territorio, il primo servizio dove si rivolgono i cittadini con problemi di salute reputati urgenti. E' la struttura che garantisce esclusivamente il trattamento delle emergenze-urgenze, in altre parole di quelle condizioni patologiche, spontanee o traumatiche che richiedano immediati interventi diagnostici e terapeutici e che se non trattate correttamente potrebbero mettere a rischio la vita.
Dall'organizzazione e dall'efficienza del Pronto soccorso dipende non solo la vita delle persone, ma la gran parte del funzionamento del sistema sanitario. Un pronto soccorso inefficiente ha ripercussioni negative su tutto il sistema sanitario. L'uso improprio del Servizio genera sovraffollamento e disagi distraendo risorse d'assistenza alle reali urgenze.

Come funziona il Pronto soccorso?
L'accesso in Pronto soccorso avviene spontaneamente per decisione autonoma dell'utente, o per invio dal Medico di famiglia o dalla Guardia Medica (medico di Continuità Assistenziale), o con intervento del 118. La priorità della visita non dipende né dalla modalità di accesso né dall'ora di arrivo. All'arrivo presso il pronto soccorso la persona deve passare attraverso il servizio di accettazione che si occupa del triage, in altre parole della valutazione dei sintomi e dei parametri vitali in modo da attribuire al paziente un codice colore in base alla gravità del caso. Un infermiere precedentemente formato, esperto, assegna a ogni paziente, in base ad una sommaria valutazione, alla misurazione dei parametri vitali (Pressione arteriosa, Frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, dolore ecc) un grado di urgenza rappresentato da un "codice colore":
- Codice rosso che corrisponde a un'emergenza con accesso immediato alla sala visita e alle cure del caso, paziente in pericolo di vita;
- codice giallo (o "urgenza"), con accesso alla sala entro 10-15 minuti; segnala una situazione in cui le funzioni vitali sono stabili, ma è prevedibile un aggravamento, quindi garantisce un accesso rapido alle sale destinate alle visite;
- Codice verde (o "urgenza differibile") cioè senza segni d'imminente pericolo di vita; identifica patologie non critiche e per le quali non si prevedono aggravamenti, quindi l'accesso alla sala visita avviene dopo i codici gialli;
- Codice bianco (o "non urgenza") è fatto coincidere con accesso improprio e utilizzato per le patologie per le quali sarebbe possibile il ricorso al medico di base e prevede, di solito, il pagamento di un ticket.

Tutte le persone in attesa di visita sono rivalutate dal personale sanitario. Questo tipo di triage è un protocollo standard ed è usato nei pronti soccorsi di tutti gli ospedali Italiani. Quando si aspetta in PS, vuol dire che il personale sta trattando persone che appartengono a codici di maggiore urgenza.

Chi paga il Ticket in Pronto Soccorso?
La legge prevede il pagamento di un ticket di 25 euro (variabile da regione a regione) per le prestazioni erogate in Pronto Soccorso classificate come codice bianco non urgenti, anche per cloro che hanno esenzione per reddito per malattie ecc.

Il ticket non è previsto per le prestazioni erogate a pazienti cui è stato attribuito:
- Codice “rosso” - paziente molto critico;
- Codice “giallo” – paziente mediamente critico;
- Codice “verde” – paziente poco critici.

Chi è il medico dell'emergenza?
Peter Rosen, padre della medicina d'emergenza ricorda: ”Il medico d'emergenza letteralmente bombardato da richieste di fare diagnosi e gestire pazienti con le più diverse tipologie di condizioni, è diventato una tra le figure professionali che hanno maggiore abilità nel fare diagnosi con facilità e velocemente”. Il medico d'emergenza, in tempo reale e in condizioni critiche e in un ambiente caotico con carichi di lavoro non programmabili, assicura la massima competenza diagnostica e terapeutica con il minimo spreco di risorse. Il medico inoltre individua le condizioni che mettono a rischio la vita, affronta e gestisce nel modo più competente possibile l'assistenza a queste situazioni e quindi sceglie il percorso di cura più adeguato.

Quale può essere l'esito del paziente visitato in Pronto soccorso?
Dopo la raccolta della storia clinica, un'attenta valutazione clinica, il medico d'emergenza sottopone il paziente a indagini mirate per giungere velocemente a una diagnosi e un trattamento efficace. Al termine della visita, il medico del pronto soccorso potrà:
- Decidere il ritorno a casa del paziente se non presenta problemi particolari, rinviandolo alle cure del medico di fiducia anche nel caso in cui vi sia la necessità d'interventi terapeutici differibili;
- Tenere il paziente in osservazione breve intensiva (OBI) se presenta segni o sintomi che devono essere ulteriormente valutati per un massimo di ventiquattro ore, al termine del quale si decide la dimissione o il proseguimento del ricovero;
- Decidere il ricovero urgente se il paziente presenta condizioni per le quali sono necessari interventi sanitari immediati.

Quando è necessario rivolgersi al Pronto Soccorso?
Il servizio di Pronto Soccorso è dedicato alla cura dei pazienti con patologie urgenti e non risolvibili in altre strutture sanitarie. Il ricorso al Pronto Soccorso è indicato nel caso di:
- Dolori forti e improvvisi;
- Difficoltà respiratorie;
- Eventi traumatici e non acuti, che necessitano di diagnosi e terapie in tempi brevi e che non possono essere risolti dal medico di medicina generale, né dalla guardia medica, né da strutture specialistiche ambulatoriali;
Quando la proposta di ricovero è formulata dal medico di medicina generale, proposta che comunque sarà valutata dal medico di Pronto soccorso.

Quando non è necessario recarsi in Pronto Soccorso?
- Approfondire aspetti non urgenti o cronici;
- Evitare liste di attesa per visite specialistiche non urgenti;
- Eseguire compilazioni di ricette;
- Acquisire altri giudizi medici;
- Comodità, abitudine, sfiducia nella medicina non ospedaliera;
- Evitare il pagamento del ticket;
- Per ottenere esami clinici e radiologici non motivati da situazioni urgenti;
- Per ottenere prestazioni che potrebbero essere erogate presso servizi ambulatoriali.
Ogni vista inutile in PS è un ostacolo a chi ha urgenza, il buon funzionamento dello PS dipende da tutti.

Il messaggio che passa tra le persone spesso è quello di scarsa affidabilità e inefficienza del Pronto Soccorso per le lunghe attese prima della vista, quali sono le cause?
Il pronto soccorso è di fatto il biglietto da vista dell'ospedale. L'affollamento e il sovraffollamento danno un'immagine di scarsa efficienza e l'impressione di una sanità che non funziona. Nell'immaginario comune spesso la causa è un'inefficienza del personale che opera all'interno delle strutture d'emergenza, causa spesso di attacchi mediatici e anche fenomeni di violenza fisica. Le principali cause di sovraffollamento dello PS in Italia sono:
- Difficoltà da parte delle persone di accedere alle strutture di cura presenti sul territorio;
- Attività dell'ospedale (le persone preferiscono recarsi in PS perché visitate e sottoposti in tempi rapidi a indagini diagnostiche);
- Tempi di attesa troppi lunghi per accedere alle visite specialistiche;
- Crescenti bisogni di salute legati all'invecchiamento della popolazione;
- Scarso numero di operatori sanitari (medici, infermieri ecc) dedicati al Pronto soccorso;
- Sovraccarico di persone ricoverati rispetto ai posti letti disponibili in ospedale, con peggioramento durante la stagione estiva per patologia da caldo e durante la stagione invernale per l'influenza;
- Scarsa disponibilità di strutture di lungodegenza per la dimissione protetta dei ricoverati;
- Mancanza di programmazione sanitaria sul territorio non capace di esprimere i bisogni di salute.
- Uso e abuso del pronto soccorso ('80% del totale degli accessi in PS è dimesso a domicilio di questi più del 20% ha una problematica socia/assistenziale e non clinica).

Quale conseguenze comporta un Pronto soccorso sovraffollato e inefficiente?
Le conseguenze sono molteplici e spesso catastrofiche sia per gli operatori sia per le strutture ospedaliere ma sopratutto per l'utenza. Il sovraffollamento in PS crea:
- Aumento del rischio di errori medici;
- Pazienti che permango a lungo sulle lettighe in attesa di posti letto con spreco di risorse umane (infermieri, medici, operatori sanitari) e aumento di rischio per il paziente;
- Insoddisfazione e sconforto degli operatori sanitari con conseguente ridotto rendimento lavorativo e disaffezione verso la professione;
- Prolungamento dei tempi di attesa per la visita medica;
- Ritardo della diagnosi e del trattamento;
- Mancanza di Privacy;
- Diminuita fiducia dei cittadini verso i servizi d'emergenza;
- Errori di comunicazione con l'utenza;
- Aumento di re-accessi in PS;
- Sospensione dei ricoveri in elezione dei pazienti in attesa d'intervento chirurgico con allungamento delle liste d'attesa per carenza di posti letto.

Quali sono le soluzioni?
Un adeguamento del personale dedicato all'emergenza, un uso corretto dello PS da parte dell'utenza, l'aumento dei posti letti, una maggiore efficienza delle strutture sanitarie territoriali (Distretti, medici di base, guardie mediche), una politica sanitaria che ha come obiettivo il malato e non le risorse economiche, sono le soluzioni urgenti da adottare se si vuole seriamente affrontare il problema dell'affollamento in PS.

 

dott. Franco Brinato
specialista in Medicina d'Emergenza Urgenza e Medicina Termale e dirigente medico di Medicina d'Urgenza e Pronto soccorso