La Corte europea condanna l'Italia per la gestione dei rifiuti

Subito 40 milioni di euro, poi 42,8 ogni sei mesi

rifiuti-spazzaNuova multa da capogiro dell'Ue all'Italia: 40 milioni di euro. Il motivo è annoso: inadempimento delle direttive comunitarie in materia di rifiuti. È quanto si apprende da una nota della Corte di giustizia dell'Unione europea. Inoltre per ogni ulteriore semestre di mancato adeguamento il nostro Paese dovrà pagare 42,8 milioni. Pronta la reazione del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti: la Corte "sanziona una situazione che risale a sette anni fa. In questo tempo l'Italia si è sostanzialmente messa in regola. Andremo in Europa con la forza delle cose fatte". Il ministro lavorerà per "non pagare nemmeno un euro di quella multa figlia di un vecchio e pericoloso modo di gestire i rifiuti con cui vogliamo una volta per tutte chiudere i conti".

La vicenda ha origine nel 2007: una sentenza della Corte dichiarava che l'Italia era venuta meno, in modo generale e persistente, agli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti stabiliti dalle direttive comunitarie. Ad oggi, secondo le informazioni più recenti – che coincidono con i numeri dati dal ministro -, 198 discariche non sono conformi alla direttiva "rifiuti"; di queste, 14 non sono conformi alla direttiva "rifiuti pericolosi" e due alla direttiva "discariche di rifiuti". Da qui la conclusione che "l'Italia non ha adottato tutte le misure necessarie a dare esecuzione alla sentenza del 2007" e la condanna "a pagare una somma forfettaria di euro 40 milioni".

Secondo la Corte l'Italia "non si è assicurata che il regime di autorizzazione istituito fosse effettivamente applicato e rispettato, non ha assicurato la cessazione effettiva delle operazioni realizzate in assenza di autorizzazione e non ha neppure provveduto a una catalogazione e un'identificazione esaustive di ciascuno dei rifiuti pericolosi sversati nelle discariche. Infine, continua a violare l'obbligo di garantire che per determinate discariche sia adottato un piano di riassetto o un provvedimento definitivo di chiusura". Ma Galletti annuncia: "Con la legge di stabilità 2014 sono stati stanziati 60 milioni di euro per un programma straordinario che consentirà di bonificare 30 delle 45 discariche rimaste, anche attraverso gli accordi di programma sottoscritti in questi giorni con le regioni Abruzzo, Veneto, Puglia e Sicilia. Le restanti 15 discariche abusive saranno bonificate con un ulteriore impegno di 60 milioni di euro".

La Corte rileva poi che l'inadempimento perdura da oltre sette anni e che, dopo la scadenza del termine impartito, le operazioni sono state compiute con grande lentezza. Il tribunale europeo ha quindi deciso di infliggere una penalità decrescente, il cui importo sarà ridotto progressivamente in relazione del numero di siti che saranno messi a norma. La Corte condanna quindi l'Italia a versare una penalità semestrale a far data da oggi e fino all'esecuzione della sentenza del 2007. La penalità sarà calcolata, per quanto riguarda il primo semestre, a partire da un importo iniziale di 42,8 milioni. Da tale importo saranno detratti 400 mila euro per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi messa a norma e 200 mila euro per ogni altra discarica messa a norma. Per ogni semestre successivo, la penalità sarà calcolata a partire dall'importo stabilito per il semestre precedente detraendo i predetti importi in ragione delle discariche messe a norma in corso di semestre.

 

Clara Rossi

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