Brissogne, allarme discarica: esaurita entro metà 2018

Brissogne, allarme discarica: esaurita entro metà 2018

 

Roscio: servirà nuova destinazione per i rifiuti per fase emergenziale

AOSTA. La discarica di Brissogne raggiungerà il massimo della sua capacità entro metà del 2018. L'allarmante dato è emerso dalla riunione dell'Osservatorio regionale dei rifiuti riunito ieri per fare il punto della situazione sul Piano di gestione dei rifiuti ed è il frutto di una ricognizione richiesta dal nuovo assessore all'Ambiente, Fabrizio Roscio.

La Valle d'Aosta ha quindi poco più di un anno di tempo per trovare una soluzione che eviti di saturare la discarica in così poco tempo. Obiettivo probabilmente irrealizzabile e infatti già si parla della necessità di individuare una soluzione alternativa, una nuova destinazione per i rifiuti che verranno prodotti "in una fase emergenziale", come viene descritta dall'assessorato all'Ambiente, "la cui durata dipenderà dalla qualità delle scelte che saranno adottate e dalla capacità di attuarle in modo corretto e rapido".

Da parte dell'Amministrazione regionale c'è la conferma del voler "dare nuovo impulso all'attuazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, individuando le migliori scelte impiantistiche e di processo in grado, da una parte di superare nel più breve tempo possibile la fase emergenziale e, dall'altra, di realizzare una gestione di eccellenza di tutte le fasi di trattamento dei rifiuti".

L'obiettivo generale rimane la riduzione della produzione della parte di rifiuti ancora destinata alla discarica. Questo potrà essere raggiunto attraverso tre strade: "un migliore trattamento dei rifiuti che rafforzi il recupero di materia – con la realizzazione di impianti di separazione e selezione – un progresso sensibile nella raccolta e trattamento della frazione umida – su tutto il territorio regionale e con la partecipazione dei Comuni - e l'introduzione di un sistema di tariffazione capace di migliorare l'efficienza, l'equità e i meccanismi di costo del processo".

"La presa d'atto della situazione di criticità emersa dalla recente indagine comporta un impegno di tutti – in primo luogo l'Amministrazione regionale, insieme agli operatori, agli Enti locali, alle Associazioni, ai cittadini - nel recuperare i tempi perduti nell'attuazione del Piano di gestione dei rifiuti e tendenzialmente nel migliorarlo", conclude quindi l'assessorato.

 

Marco Camilli

 

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