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Protesta delle 50 famiglie in attesa da mesi di trasferirsi nei nuovi alloggi del quartiere Cogne

Grattacielo

AOSTA. Dovranno ancora aspettare del tempo le famiglie che abitano nel vecchio "grattacielo alto" di Aosta per potersi trasferire negli alloggi del cosiddetto contratto di quartiere 1. L'assegnazione delle nuove abitazioni Erp è stato rinviato e gli abitanti, dopo l'incontro di ieri con il sindaco Fulvio Centoz, sono sulla via della protesta.

«L'anno scorso - ricordano i residenti - dopo averci fatto vedere gli alloggi ci hanno assicurato che per ottobre saremmo stati dentro. Ci avevano dato due mesi di tempo per traslocare e così molti di noi hanno venduto i mobili. Da allora vivono con gli scatoloni imballati».

Per la circa 50 famiglie che abitano nell'edificio del quartiere Cogne non è soltanto una questione di precarietà abitativa. Il grattacielo è vetusto e le famiglie da anni fanno i conti con crepe, allagamenti, impianti che cedono e i tanti timori per la tenuta strutturale di tutto l'edificio che infatti è destinato ad essere abbattuto. «La nostra paura è che cada. Non vogliamo essere la prossima Genova», dicono.  «Con una piccola scossa di terremoto può venir giù. Perché ci tengono qui a rischiare la vita se ci sono quelle case pronte? Siamo pronti a scendere in strada».

Ieri il sindaco Cento ha spiegato loro che «mancano ancora un paio di certificazioni che la ditta che deve consegnare il cantiere non ha ancora fatto avere», riferiscono ancora gli inquilini. C'è quindi attesa per l'esito di un incontro con l'impresa in calendario lunedì prossimo e che dovrebbe consentire di fare il punto della situazione e di avere qualche certezza in più sui tempi di trasferimento nelle nuove abitazioni.

 

Marco Camilli