L'amministrazione comunale intende rendere Aosta più bella e vivibile per contrastare il successo dei centri commerciali. Ztl e parcheggi a pagamento rimangono 

 

Gianni NutiRecentemente Aostaoggi.it ha pubblicato un video con le immagini dei tanti negozi della città chiusi. Con il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, parliamo della strategia che la sua amministrazione intende percorrere per dare slancio al commercio della città che agonizza.

Secondo il sindaco al preoccupante fenomeno è possibile rispondere rendendo la città più vivibile e sostenibile, ma anche sensibilizzando residenti e turisti verso le bellezze architettoniche e smontando il mito dei centri commerciali "brutti".

Analizzando la situazione attuale delle chiusure delle attività commerciali il sindaco spiega: "il fenomeno a cui stiamo assistendo credo sia il risultato di una serie di concause che hanno radici remote. Fino agli anni 2000 c'è stata una fase di quasi bulimia, di ipersviluppo della dimensione commerciale. Alla fine degli anni '80 - '90 il terziario ha assorbito una parte della classe operaia che si è riproposta sotto forma di piccola imprenditoria. Poi è nato l'e-commerce che ha stravolto l'approccio con il commercio. Quest'ultimo è un fenomeno epocale che trasforma la realtà in modo molto più ampio rispetto alla pandemia". 

Secondo il sindaco "il decisore politico può governare solo parzialmente questo fenomeno, però può incrementare la qualità del decoro urbano, la qualificazione ambientale e la fruibilità del commercio all'interno di un contesto più ampio gradevole, vivibile e sostenibile. Questo è ciò che deve fare principalmente il decisore politico".

Ztl e parcheggi blu rimangono

Diverse città italiane hanno cercato di dare nuovo impulso al commercio specialmente nelle aree centrali togliendo i parcheggi a pagamento o restringendo le Zone a traffico limitato. Aosta non seguirà questa strada.

"Potremmo attivare tutte le operazioni di facilitazione del parcheggio, ma non risolveremo il problema del commercio", chiarisce il sindaco. "Se togliamo gli stalli blu - evidenzia - dobbiamo pensare all'impatto sul commercio della mancanza di rotazione. Per esempio i residenti che non hanno voglia di mettere l'auto in garage potrebbero occupare il posto "bianco" dalla mattina alla sera impedendo di parcheggiare alle persone che vogliono fare acquisti. Le statistiche dicono le zone blu non disincentivano il commercio, ma aumentano i tassi di rotazione".

E sulle zone a traffico limitato Nuti aggiunge: "Dubito che togliendo la Ztl le possibilità di movimento a favore del commercio aumenti".

Centri commerciali VS fruibilità pedonalizzata


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Secondo il sindaco del capoluogo l'amministrazione comunale può ridare vita al commercio cittadino intervenendo sul modo di pensare dei cittadini, contrapponendo i "brutti" centri commerciali ai centri cittadini "belli". Così, secondo la strategia dell'attuale amministrazione, i valdostani torneranno a fare shopping in centro.

È un fatto che, mentre i negozi dei centri storici cittadini sono in grande difficoltà, i centri commerciali resistono. Ad Aosta non ci sono veri e propri complessi di questo genere, ma nei dintorni del capoluogo esistono diverse aree che ne fanno le veci. Facili da raggiungere, dotati di comodi parcheggi gratuiti, queste zone richiamano un numero sempre maggiore di clienti attirati dalla praticità del fare acquisti.

Il sindaco stesso riconosce come i centri commerciali siano "l'unico fenomeno che negli ultimi 15 anni è cresciuto per fatturato ed espansione". Però, aggiunge Nuti, "sono d'accordo con il consigliere Girardini: i centri commerciali sono dei mostri di finzione, degli artifici che hanno tutta la bruttezza delle cose finte". Le armi che Aosta deve utilizzare per sconfiggere i centri commerciali sono "la coerenza architettonica, la fruibilità pedonalizzata, il rapporto con il verde siano il più appetibile possibile. Ma anche gli esercizi commerciali devono fare la loro parte e rendere appetibili in termini di prezzi e originalità dei prodotti. Bisogna affrontare la sfida tutti insieme".

Proseguendo il ragionamento sui centri commerciali il sindaco afferma: "il fenomeno ha implicazioni di carattere psicologico e funzionale che non sono risolvibili lasciando il parcheggio libero a tutti sotto il panettiere. Guardiamo la lunghezza dei centri commerciali e quelli del nostro tessuto urbano. Togliendo le zone più periferiche, il tessuto urbano di Aosta è grande come il centro commerciale di Serravalle ed è percorribile in 20 minuti da una parte all'altra camminando lenti. È una questione di strategie". Quindi "la concentrazione di prodotti in un centro commerciale rende automaticamente più comodo fare una grande spesa settimanale o quindicinale. Potremmo attivare tutte le operazioni di facilitazione del parcheggio, ma non risolveremo il problema del commercio. Secondo me l'impegno che dobbiamo darci è rendere appetibile ogni angolo della città".

Nel video sui negozi chiusi "ci sono tante aree di commercio periferiche sulla quale bisognerà fare dei ragionamenti", dice Nuti. Il filmato però mostra anche zone centrali di Aosta. A tal proposito il sindaco osserva: "Siamo comunque messi meglio di altre città, tutto sommato. Certo, c'è molto da fare e non voglio certo abbassare il livello di guardia, ma è oggettivo che in alcune città in particolare del Nord Italia questa desertificazione, questa diminuzione del numero di esercizi commerciali, è un fatto. Non mi faccio illusioni: il commercio dovrà trasformarsi e trovare altre forme e non recupererà mai il livello di espansione che ha visto alla fine degli anni Novanta quando l'informatizzazione era agli albori e il commerico on line non esisteva".

Bilancio comunale in difficoltà per sostenere interventi fiscali

Forme di aiuto fiscale a favore degli imprenditori non sono nelle possibilità del Comune, dice nella sostanza Nuti. È vero che "bisogna intervenire sull'emergenza con tutti gli strumenti possibili", però "le amministrazioni comunali non ne hanno molti perché i bilanci dei Comuni sono sofferenti tanto quanto quelli delle aziende private. Le mancate entrate si ripercuoto sul mancato gettito fiscale e sull'aumento dell'insolvenza". Di conseguenza "la gittata dei nostri interventi d'emergenza ha quindi dei limiti. Speriamo in interventi di strutture più solide come Regione, Stato e Ue, però anche questi vanno pianificati".

Inoltre "la pandemia ha determinato l'anticipo dell'agonia degli esercizi commerciali che già navigavano a vista e ha messo in difficoltà anche le attività economicamente solidi con un impatto in termini di mancate entrate. Ristori e cassa integrazione hanno avuto un effetto compensativo parziale, con tutte le deformazioni che questa modalità di individuazione dei soggetti passibili di ristori ha creato".

Grande progetto di riqualificazione urbana

Percorrendo alcune strade e vie della città è possibile toccare con mano segni di un abbandono e un degrado che durano da anni. Su questo tema il sindaco annuncia che "dopodomani passeremo in Giunta un grande progetto di riqualificazione urbana che sarà solo il primo di una serie di impegni per cambiare il volto di alcune parti della città. Non facciamoci illusioni: la città è vittima di un'urbanizzazione disordinata e approssimativa. Aosta negli ultimi 40 anni si è espansa, forse per salvaguardare piccoli interessi, in modo molto difficile da governare oggi. La città ha grandi bellezze e tante contraddizioni. Non sarà facile e non sarà possibile fare tutto in 5 anni, ma gettare le basi affinché si cambi l'approccio alla lettura della città penso sia importante".

Inoltre bisognerà "animare la città, fare in modo che al momento della ripartenza le persone abbiano tante occasioni per uscire e vedere contesti in cui c'è del commercio e ci sono dei servizi. Questo è un altro asse sul quale occorre impegnarsi".

Valorizzare l'architettura nascosta

Fa parte di questa strategia di rilancio un progetto che il sindaco Gianni Nuti ha definito "un'operazione culturale di recupero dello sguardo sulle architetture interessanti del secondo Novecento. Nelle aree urbane protagoniste di un'espansione residenziale negli anni '70 e '80 legati alla popolazione repentina aumentata, tra i tanti condomini anonimi ci sono opere molto interessanti dal punto di vista architettonico - fa notare Nuti -. Questo è un altro impegno che ci diamo e cioè facilitare nei cittadini e nei turisti la costruzione di uno sguardo nuovo rispetto a questi aspetti da valorizzare".

 


Marco Camilli

 

 

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