Chi ha multe o tasse non pagate riceverà rimborsi decurtati. Il sindaco Nuti: «un atto di giustizia sociale, stiamo comunque lavorando per adottare deroghe»

 

Soldi

I voucher per i centri estivi frequentati dai bambini erogati dal Comune di Aosta ai genitori in difficoltà economica finiscono anch'essi sotto la scure della compensazione dei debiti tributari. A segnalarlo diverse famiglie che si sono viste ridurre l'importo delle somme attese come rimborso per spese già sostenute.

Il voucher per i centri estivi, lo ricordiamo, è nato dopo che l'amministrazione non ha più organizzato centri estivi comunali. Le famiglie con Isee bassi e figli minori o con disabilità, dovendosi rivolgere a centri estivi privati con tariffe più alte, potevano richiedere il sostegno economico e ottenere una forma di rimborso dei costi affrontati.

Ma in questo periodo per alcuni genitori è arrivata la doccia fredda: quel rimborso sarà decurtato da eventuali multe, tasse, rate di servizi non pagate.

Torno a ripetere: le tasse, le multe e tutto il resto dovuto alle pubbliche amministrazioni deve essere pagato. Ma con il difficile periodo in cui stiamo vivendo, con famiglie che devono scegliere se pagare la bolletta dell'elettricità o quella del gas e risparmiare per portare il cibo in tavola, moralmente fa rabbrividire che una qualsiasi amministrazione, pur legittimata a farlo, prometta contributi economici a famiglie in difficoltà, attenda che queste famiglie affrontino spese importanti dando una certezza di rimborso parziale e poi si intaschi quelle risorse, o parte di esse, erogando ciò che avanza della somma iniziale.

Il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, spiega il meccanismo che ha fatto scattare le compensazioni. «La questione è legata all'istituzione dell'Ufficio riscossione crediti e alla possibilità di incrociare dati tra gli uffici grazie a nuovi software interni alle amministrazioni, compresa la nostra». Nuti precisa che «il progetto si iscrive in una politica di riscossione crediti più volte, anche in passato, fortemente raccomandata dalla Corte dei Conti e dettata dall'enorme quantità di crediti di dubbia esigibilità accumulati negli anni dagli enti locali, non solo il nostro».

La misura della compensazione è «un modo per contrastare le disuguaglianze, non per fare cassa», precisa ancora Nuti. «La civile convivenza è fatta di diritti e doveri, dosati secondo un giusto equilibrio - prosegue il sindaco -. Non è morale che molti cittadini, la gran parte, onori regolarmente i suoi debiti per servizi goduti e risponda puntualmente per le infrazioni commesse e qualcun altro non lo faccia eludendo la legge.  Non sono soldi privati, ma di tutti i cittadini, che potrebbero beneficiare di minori tasse o maggiori contributi se tutti pagassero il dovuto».

Anche il sindaco tuttavia conviene che questo sistema non sia perfetto. «Gli automatismi diventano disumani se non si valutano eccezioni alla regola - afferma - e su queste eccezioni stiamo lavorando per adottare deroghe che però non minino alle radici il nuovo sistema perequativo che, per quello che mi riguarda, è un atto di giustizia sociale. Va anche aggiunto che noi invitiamo i cittadini a presentarsi ai nostri uffici perché le restituzioni sono rateizzabili anche a lungo termine per agevolare le situazioni più difficili, ma salvare il principio: al pagamento della prima rata, si ha accesso al contributo. Gli utenti sono liberi di difendersi se lo ritengono: dubito che un giudice in questi casi dia loro ragione», conclude il sindaco Nuti.


 

Marco Camilli

 

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