Il segreto delle antiche incisioni a spirale

Guido CossardAOSTA. In molti luoghi della Terra, Valle d'Aosta inclusa, gli archeologi continuano a scoprire importanti resti risalenti al neolitico accomunati da una particolarità: incisioni con il simbolo della spirale. Recentemente questo simbolo è stato trovato anche in Irlanda in una tomba risalente a 5.500 anni fa. Ce ne parla Guido Cossard, noto archeoastronomo valdostano.

Guido Cossard, perché è importante la scoperta?
La recente scoperta testimonia ancora una volta come il simbolo della spirale sia importantissimo e diffuso in tutto il mondo.

Lei, alcuni anni orsono, ha fatto uno studio approfondito sulla spirale
Sì, ho fatto un lungo studio per dimostrare che non si tratta di un elemento decorativo, ma che rappresenta il moto del Sole nel cielo.

Ci può riassumere i termini del lavoro?
Se noi ci sforziamo di ragionare come potrebbe fare un ipotetico osservatore del neolitico, ci rendiamo conto di che cosa significhi l’incisione a spirale. Possiamo supporre che l’uomo del neolitico partisse da tre presupposti, completamente errati, ma profondamente spontanei e da giustificarsi, considerato il periodo.
Primo: la terra è piatta; secondo: il moto del Sole è reale. Terzo: se il Sole sorge a levante, tramonta a ponente ed il giorno successivo sorge nuovamente a levante, significa che, durante la notte, esso è passato "sotto" la Terra. Ripeto: si tratta di idee primitive, ma allora l’uomo non poteva che ragionare così.
Allora, se i punti di levata e del tramonto del Sole fossero fissi, il nostro osservatore concluderebbe che il Sole descrive un'orbita circolare attorno alla Terra. Invece il Sole cambia il punto in cui sorge (e tramonta) al trascorrere del tempo. Corrispondentemente cambiano gli archi che descrive nel suo percorso apparente nel cielo.
Allora, il giorno del solstizio invernale, l'osservatore neolitico vede sorgere il Sole alla sua sinistra (verso sud‐est), descrivere un arco molto basso nel cielo, e, alla sera, tramontare alla sua destra (verso sud‐ovest). Ma il giorno successivo l'uomo neolitico vede il Sole che si leva non più nello stesso punto nel quale era sorto il giorno precedente, bensì in un punto spostato leggermente più ad est. Alla sera noterà che anche il punto del tramonto non sarà più lo stesso ma si troverà più a ovest. Egli avrà l'impressione che i due punti gli si siano avvicinati.
Inoltre l'arco descritto dal Sole nel cielo sarà più alto. Di giorno in giorno il punto di levata si sposta verso est e quello del tramonto verso ovest. Quindi il moto del Sole é, per il neolitico, che pensa che di notte il Sole sia passato “sotto” la Terra, veramente una spirale. Una spirale che gira da sinistra a destra, aprendosi, svolgendosi, che noi chiamiamo quindi oraria. Tale moto continua fino a quando il Sole sorge nel limite estremo verso nord‐est e tramonta verso nord‐ovest.
E' naturalmente difficile accorgersi delle variazioni del moto del Sole da un giorno all'altro. Dobbiamo immaginare osservazioni continuative nel corso dell'anno.
Successivamente, il punto di levata del Sole inverte il moto; il neolitico osserverà allora gli archi che decrescono; i punti di levata e del tramonto si allontanano ora dall'osservatore e si avvicinano tra loro. Di conseguenza, la spirale adesso si chiude, si avvolge.
Allora, dal solstizio estivo al solstizio invernale, la spirale é sempre percorsa da sinistra verso destra, ma in questo caso essa si chiude, si arrotola, in modo da dare origine ad una spirale che noi chiamiamo antioraria.
Nell'insieme quindi, il percorso del Sole era, per il neolitico, una doppia spirale (visto che non si poteva inciderle sovrapposte) ed i punti di inversione erano al solstizio estivo ed al solstizio invernale.

Esistono prove concrete che possano sostenere questa ipotesi?
Naturalmente, per poter sostenere che il simbolo della spirale rappresenta il moto del Sole, é necessario trovare ora delle prove osservative. Possiamo, in estrema sintesi, parlare di alcuni siti nei quali si é individuata l'incisione a spirale, sottolineando il fatto che ne abbiamo selezionati solo alcuni tra i principali.
In Irlanda, nella Valle del Boyne, poco a nord di Dublino, si trovano tre grandi tumuli: Newgrange, Dowth e Knowth.

Newgrange
Il tumulo di Newgrange, di più di ottanta metri di diametro, ricopre un grande dolmen, caratterizzato da un recesso di fondo e da due camere laterali. Camera e corridoio sono costruiti con grande cura, in modo da provocare un ricercato fenomeno astronomico: nel giorno del solstizio invernale, il primo raggio del Sole nascente filtra nello stretto passaggio e lo percorre rapidamente, fino ad illuminare di colpo la camera di fondo, ove è scolpita una splendida tripla spirale. Il tumulo di Newgrange, lungo l'intero perimetro, è delimitato alla base da 97 pietre estremamente regolari. In particolare la prima, quella in corrispondenza dell'ingresso del tumulo, che è completamente ricoperta di splendide incisioni: profonde spirali, linee ondulate, quadrangoli. Anche i tumuli vicini di Knowth e Dowth presentano importanti correlazioni con il simbolo a spirale.

Gavrini

Il tumulo di Gavrinis si trova in Bretagna, nel Morbihan, la zona francese più ricca di testimonianze megalitiche. Si tratta di una edificazione a gradoni, con un diametro di circa 50 metri, per 8 di altezza. Sotto il grande cumulo di pietre si trova un dolmen orientato sul punto in cui sorgeva il Sole nel giorno del solstizio invernale. Una pietra presenta una incisione a doppia spirale, sopra la quale si trovano tre enigmatiche cavità, che richiamano quelle presenti sulla pietra principale di Newgrange.
Nel sud‐ovest degli Stati Uniti si trova un canyon, il Chaco Canyon (Nuovo Messico), nel quale sono stati rinvenuti numerosi petroglifi che vengono attribuiti alle tribù di Anasazi. In tale canyon, nel 1977, un gruppo di archeologi fece una importante scoperta che riguarda proprio una incisione a spirale, rivelatasi successivamente un prodigioso strumento per la misurazione del tempo. Su di una parete a picco, é stata incisa una doppia spirale, formata da una spirale oraria, a destra della quale si trova una seconda più grande spirale, a nove spire, che risulta invece antioraria. Vicino ad essa, tre lastre di pietra verticali, che si confondono con la parete rocciosa, producono un importante gioco di luce sulle spirali, che consente di stabilire la data. Al solstizio d'estate, una lama di luce attraversa la spirale più grande, dall'alto verso il basso, passando proprio per il suo centro. Al solstizio invernale, invece, due lame di luce si formano tangenti alla spirale maggiore. Inoltre, agli equinozi, mentre una piccola lama di luce attraversa la spirale minore, una lama di luce molto netta si forma a metà della parte destra della spirale più grossa ed attraversa la spirale tra il quarto ed il quinto giro.
Alcune importanti incisioni svedesi (Tanumshede, Bohuslän) sono state recentemente studiate in chiave astronomica. Vogliamo riportare come esempio le incisioni di Bohuslän: nell'ambito di una serie di diverse incisioni, si notano delle impronte di piedi che potrebbero essere orientate in direzione del punto in cui sorge il Sole nel giorno del solstizio estivo. Più in basso si scorge una doppia spirale, sorretta da pilastri.

Saint-Martin-de-CorleansE in Valle d’Aosta?
Nel sito di Saint Martin de Corléans, ad Aosta, sono state individuate numerose strutture megalitiche, tra le quali notevoli stele allineate, un grande dolmen a piattaforma triangolare, alcuni dolmen più piccoli, piattaforme ed una allée couverte. Un dettagliato studio del Prof. Giuliano Romano, del Dr Franco Mezzena e mio ha mostrato che tutte le principali strutture presentano importanti orientamenti astronomici. A Saint Martin de Corléans, il simbolo della doppia spirale, come pendaglio, appare su stele. Inoltre all'interno del principale dolmen é stato rinvenuto un bronzetto, lungo circa 10 cm e alto 3. Si tratta di una lunula, che ricorda proprio una falce lunare, alle cui estremità sono arrotolate due evidenti spirali.

Quali conclusioni si possono trarre?
Altri simboli a spirale si trovano presso numerosi altri siti. Quindi possiamo sostenere che la spirale non fosse semplicemente un elemento decorativo, ma il simbolo ben preciso di un fenomeno astronomico. Sotto questo aspetto può quasi essere considerata come il un ideogramma antichissimo.

Per chi volesse saperne di più?
Può trovare tutta la teoria sul mio libro, Cieli Perduti, UTET, 2018, oppure consultare gli atti del XVI congresso nazionale di Storia della Fisica e dell’Astronomia, ove ho presentato il lavoro.

 

 

 

Marco Camilli

 

 

 

 

 

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