I dati dell'Asaps: nel primo semestre dell'anno registrate 464 omissioni di soccorso importanti, 1 in Valle d'Aosta
AOSTA. Diminuiscono gli episodi di pirateria stradale, calano anche i feriti, mentre i decessi sono aumentati di ben il 35%.
Secondo i dati dell'Osservatorio sulla pirateria stradale dell'Asaps infatti nel primo semestre 2014 le omissioni di soccorso "importanti" sono state 464 contro le 466 dello stesso periodo dell'anno scorso, i feriti 571, in calo dai 593, e i decessi ben 58 a fronte dei 43 registrati nello stesso periodo del 2013. "Un dato che ci fa dire che la pirateria sembra diventata più violenta" commenta l'Asaps invocando "un provvedimento fortemente dissuasivo: l'omicidio stradale, inseguito da 3 anni dalle associazioni Lorenzo Guarnieri, Gabriele Borgogni ed Asaps con la raccolta di 76.000 firme".
In sei casi su dieci le forze di polizia sono riusciti a identificare i pirati della strada, il quale nell'80,5% dei casi è stato denunciato a piede libero e nel 19,5% arrestato.
Le vittime della pirateria sono soprattutto pedoni (23 decessi) e ciclisti (10). I bambini sono rimasti coinvolti invece in 62 episodi (due le morti) e gli anziani in altri 68 casi.
Secondo i dati dell'Osservatorio, i pirati ubriachi o drogati sfiorano il 22% di quelli individuati nella quasi immediatezza del fatto (lo scorso anno la percentuale si fermò al 18,5%). L'Asaps ritiene però che la percentuale sia "ampiamente sottostimata perché larga parte dei pirati viene identificata a distanza di giorni o settimane quando non è più possibile effettuare prove con l'etilometro o il narcotest".
Fra le regioni col maggior numero di piraterie c'è in testa la Lombardia con 68 episodi, seguono l'Emilia Romagna con 51, il Lazio con 47, il Veneto 45, la Campania 43, la Toscana 33, Puglia e Sicilia 28, Liguria e Marche 27. Solo tre gli episodi in Molise e Umbria e uno in Valle d'Aosta e Basilicata.
Clara Rossi
