La crisi tocca anche il canile e gattile regionale di Aosta

La crisi tocca anche il canile e gattile regionale di Aosta

 

La struttura lavora sempre a pieno regime con il fondamentale aiuto dei volontari

 

AOSTA. Nonostante la crisi e, di conseguenza, i problemi economici che incidono sia sulla Regione che sulle famiglie, all'AVAPA, l'Associazione Valdostana per la Protezione degli Animali, si continua, tra mille difficoltà, a offrire il miglior servizio per accogliere e occuparsi degli animali randagi.

Siamo stati al canile e gattile regionale per farci raccontare direttamente da chi lo gestisce e, quindi, da chi è a contatto con gli animali ogni giorno, cosa vuol dire mantenere una struttura del genere e come le ristrettezze economiche dovute alla crisi incidano inevitabilmente sul mantenimento della struttura. Abbiamo parlato con Laura Verdura, presidente della AVAPA Onlus, e le abbiamo chiesto di raccontarci quali attività svolge il canile e come riescono ad affrontare i disagi derivati dalla crisi.

Va evidenziato che le ristrettezze economiche subite dai privati hanno avuto come conseguenza l'aumento del numero di persone che si rivolgono alla struttura per problematiche legate alla gestione dell'animale, sia da un punto di vista meramente monetario (l'acquisto di medicinali, vaccinazioni e cibo), sia da un punto di vista della gestione di cani anziani o malati.
Per convenzione il canile ha l'obbligo di occuparsi dei cosiddetti "casi sociali", ovvero proprietari di animali per i quali venga certificata una situazione di effettiva difficoltà, ma anche qualora non si presentasse questa situazione, la presidente ci tiene a precisare che, normalmente, il canile si prende comunque carico del problema, «se vediamo la buona fede delle persone aiutiamo come possiamo».

La struttura ha capacità massima di 180 cani e lavora sempre a pieno regime, quindi non si può parlare di un aumento di amici a quattro zampe presenti nella struttura, ma un allungamento delle liste di attesa. Infatti, prima si esaurivano in tempi relativamente brevi, mentre ora vi sono parecchi arretrati. «Non possiamo superare il limite della capacità massima, ma le liste sono sempre più lunghe», dice Verdura.

Per quanto riguarda le adozioni, invece, non si registra un calo, ma rimangono stabili (una media di circa 5-6 al mese), tuttavia, da un po' di tempo a questa parte si fa molta più prevenzione e educazione, per evitare che l'adozione non sia un gesto fatto senza aver preso coscienziosamente una decisione.
«Cerchiamo di sensibilizzare le persone che vengono ad adottare gli animali sulla responsabilità e consapevolezza delle basi dell'etologia animale. Ora invitiamo i futuri adottanti a venire più volte per capire le loro motivazioni e per insegnare loro come gestire l'animale. Diamo dei consigli per far sì che quest'ultimo stia bene e non crei problemi ai nuovi proprietari». Tutto questo per evitare che il cane torni in canile: avendo subito un abbandono già una volta, un altro distacco inciderebbe senz'altro sul loro equilibrio.

Sotto l'aspetto finanziario, la struttura è una onlus che riceve dei fondi dalla Regione per effetto di una convenzione triennale (in particolare se ne occupa l'assessorato alla sanità). «Adesso siamo entrati nel terzo anno dell'attuale Convenzione per la quale non abbiamo ricevuto la maggiorazione prevista a ogni triennio rispetto a quello precedente». E per i prossimi tre anni? La presidente si augura che la situazione rimanga almeno stabile e non peggiori. «Nel frattempo stiamo cercando di convincere gli organi preposti a rifare gli impianti per renderli più efficienti e, quindi, con meno perdite». Infatti molti fondi sono impiegati male proprio per questa ragione.
I fondi provenienti da privati sono piuttosto rari, tuttavia é capitato in alcune occasioni che ci fossero delle importanti donazioni da parte di persone che non hanno a che fare con la Regione.

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Nella struttura non vengono accolti solo cani. Il discorso vale anche per i gatti, che sono dai 100 ai 140, a seconda dei periodi. I gatti sono cuccioli, ma anche felini anziani o malati, che sono difficili da dare in adozione. Altri animali che arrivano all'AVAPA sono conigli; cavie; tartarughe, sia di mare che di terra; volatili che in generale vengono poi portati al centro di recupero della fauna forestale; poi furetti e così via.

Va detto, inoltre, che la struttura va avanti anche grazie alla disponibilità dei volontari che «sono un certo numero, ma sempre pochi rispetto a quelli che servirebbero. Le persone che ci aiutano sono necessarie, in particolare in alcune attività come la passeggiata dei cani». A coloro che decidono di prestare questo aiuto gratuito viene fatto un piccolo corso per gestire la passeggiata con l'animale, sia per iniziare a familiarizzare con lo stesso, sia per avere ben chiari gli elementi psicologici ed educativi fondamentali da adottare. All’inizio le "nuove leve" vengono affiancate da un volontario esperto perché la passeggiata avvenga in sicurezza, sia per l'operatore, sia per l'animale.
Ma l'attività di volontariato si svolge anche in altri modi: vi sono persone che si occupano di mansioni gestionali che vanno dal mettere a posto coperte, medicinali, cibo a dar da mangiare agli ospiti della struttura e pulire le gabbie.

Poi vi è la parte di comunicazione e visibilità che avviene sempre per mezzo dell'aiuto dei volontari: la gestione dei tavoli informativi, ad esempio, presenti nelle principali occasioni di festa come la Fiera di Sant'Orso o il Randa Festival, nei quali vi è la presentazione e promozione del canile oltre che la vendita di gadget per raccogliere fondi. Da due anni, inoltre, il canile collabora con alcuni pasticceri di Aosta che mettono in mostra in Piazza Chanoux delle prelibatezze per raccogliere fondi per il canile. Un anno è stato preparato un tavolo di 5 m di profitterol, raccogliendo una cifra pari a 8,500 €, l'anno scorso è stata realizzata una costruzione di cioccolato.

Infine, vi sono gli incontri nelle scuole, per educare i bambini alla gestione dell'animale "di casa" e incontri tenuti direttamente nel canile stesso, al fine di educare fin dall'infanzia al rispetto e alla responsabilità nei confronti degli amici a quattro zampe.

 

Federica Cristiani

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